È stato un mese ricco di visitatori quello che ci si è appena concluso al Parco della Maremma. Sono poco meno di 6mila i biglietti staccati a luglio dal Centro visite, che corrispondono ad altrettante persone che hanno scelto di visitare la riserva naturale regionale della provincia di Grosseto mantenendo, di fatto, invariato il numero di visitatori paganti rispetto allo scorso anno. A questa cifra, infatti, vanno aggiunti 1.050 spettatori degli eventi proposti nel mese all’interno cartellone estivo “Parco aperto”, i biglietti gratuiti emessi per i residenti nei comuni del Parco e i visitatori che, ogni giorno, scelgono Marina di Alberese per andare al mare.
“Si tratta di un dato per noi molto soddisfacente – commenta Simone Rusci, presidente del Parco – perché dimostra che l’interesse per il Parco e per le proposte che facciamo, comprese quelle di tipo culturale, sono apprezzate. Il fatto che il dato dei biglietti emessi sia in linea con quello dello scorso anno (si è passati, infatti, dai 6022 ingressi registrati al Centro visite nel 2024 ai 5953 di questa estate), soprattutto in un momento in cui, dalle prime rilevazione, emerge qualche criticità sulle presenze turistiche un po’ in tutta la regione, è una cartina di tornasole importante sul lavoro che stiamo portando avanti”.
“Quello estivo non è sempre il periodo ottimale per vivere il Parco – dice Rusci – e, per questo, lavoriamo da tempo perché si comprenda che ci sono periodi, come l’autunno e la primavera, che offrono occasioni uniche di vivere il territorio. Un’operazione che spero sia presto condivisa anche da altri attori del turismo: si sente dire spesso, in questi giorni, che la stagione è finita, ma questa chiave di lettura è, a nostro avviso, profondamente sbagliata. La fine dell’estate è la parte dell’anno che non ha bisogno di promozione, che attira visitatori quasi in modo naturale, mentre è necessario concentrare gli sforzi su altri periodi. Dobbiamo considerare che l’offerta turistica balneare, così come è composta oggi, non può essere ulteriormente espandibile dal punto di vista dei visitatori e degli introiti. E se anche lo fosse non sarebbe auspicabile, perché andremmo incontro, come avviene in altre aree, a fenomeni di ‘overtourism’ con conseguenze pesanti dal punto di vista dei costi di mercato, dei canoni di locazione, dei servizi, ma anche in termini di sostenibilità ambientale”.
La stagione turistica della Maremma, secondo Rusci, non sta finendo, quindi, ma sta per iniziare. “Dobbiamo cambiare punto di vista e tenere conto che destagionalizzare il turismo rappresenta un’occasione importante per lo sviluppo del mercato. Rispetto ad altri territori – continua il presidente del Parco della Maremma – la provincia di Grosseto è molto più competitiva, perché abbiamo a disposizione il mare, la costa e la montagna, un’offerta enogastronomica molto caratteristica, una serie di percorsi ciclabili e trekking ma anche, e forse soprattutto, condizioni climatiche che ci permettono di lavorare in periodi dell’anno come ottobre e novembre, ad esempio. Dobbiamo imparare a non considerare il mese di agosto come il momento conclusivo della stagione ma, al contrario, forse l’avvio della stagione su cui dovremmo iniziare tutti a lavorare: enti, associazioni di categoria, operatori privati del settore”.
"A sostenere” il turismo al Parco della Maremma non è forse solo l’offerta, così particolare e unica data dagli itinerari e dalle tipologie di visita proposte ma probabilmente – continua Rusci – anche i costi ad essa legati: i biglietti di ingresso hanno un costo contenuto, sono previste riduzioni per i più giovani e questo con l’obiettivo di andare incontro alle famiglie, la spiaggia è completamente libera e, pertanto, può essere fruita senza sostenere grandi spese. Rispetto ad altre zone del territorio, quindi, il Parco della Maremma è un’alternativa economicamente più sostenibile e può darsi che dobbiamo, per superare la crisi del turismo che sembra delinearsi, ripensare dal punto di vista economico una serie di offerte”.
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