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L'EVENTO

Lucio Corsi, tra cielo e pietra: la sua chitarra risuona alla Festa del Cinema di Roma 2025

Tommaso Ottomano firma un film che celebra il legame tra arte e natura nell’Abbazia di San Galgano

Carolina  Brugi

25 Ottobre 2025, 18:01

Lucio Corsi e Tommaso Ottomano alla Festa del Cinema di Roma 2025

Lucio Corsi e Tommaso Ottomano alla Festa del Cinema di Roma 2025

Tra i protagonisti della giornata di oggi alla Festa del Cinema di Roma 2025 spicca La chitarra nella roccia – Lucio Corsi dal vivo all’Abbazia di San Galgano, il nuovo lavoro del regista Tommaso Ottomano, presentato nella sezione Proiezioni Speciali in programma alle ore 21:30 nella Sala Sinopoli e in arrivo sul grande schermo a partire da domenica 2 novembre.

Girato in una delle location più suggestive della Toscana — l’Abbazia di San Galgano, priva del tetto e immersa in un’atmosfera mistica —, il film è molto più di un semplice live: è un viaggio viscerale tra musica, natura e spiritualità. Tra le rovine di questo luogo magico, in mezzo ai campi toscani, atterrano come da un altro pianeta due amplificatori giganti, sedici musicisti e i loro strumenti. Nonostante l’assenza del tetto, che lascerebbe al suono una facile via di fuga verso il cielo, Lucio Corsi e i suoi sodali riescono a intrappolare la musica in un film originale e suggestivo.

Ottomano, con il suo sguardo raffinato e sensibile, cattura l’anima di un artista profondamente legato alla sua terra, traducendo in immagini la libertà e la fantasia che caratterizzano l’universo musicale di Corsi. La performance, sospesa “tra cielo e musica”, diventa una celebrazione della creatività, della bellezza e del legame ancestrale con i luoghi.

Le canzoni del cantautore — cariche di suggestioni oniriche, visioni rurali e riferimenti mitologici — trovano nell’Abbazia il palcoscenico ideale per una narrazione che unisce sacro e profano, passato e presente, restituendo allo spettatore un’esperienza cinematografica e musicale di rara intensità.

Accanto al film di Ottomano, il photocall del festival ha acceso i riflettori anche su altri tre titoli capaci di offrire sguardi diversi sul mondo contemporaneo.


Torna infatti Vita da Carlo – Stagione finale, firmata da Carlo Verdone e Valerio Vestoso, la serie che mescola ironia e introspezione raccontando con leggerezza il tema della solitudine e la libertà di reinventarsi.

Con Illusione, Francesca Archibugi conduce invece lo spettatore “nel cuore oscuro di Perugia”, affrontando con intensità i chiaroscuri dell’animo umano e le contraddizioni del vivere moderno.

Dall’Argentina arriva infine Homo Sapiens? di Mariano Cohn e Gastón Duprat, una raccolta di sedici ritratti intrisi di ironia sulfurea, battute e gag che interrogano la condizione umana attraverso una lente surreale e pungente.

Quattro opere, quattro modi di guardare il mondo: tra il sogno poetico di Corsi e Ottomano, la riflessione di Verdone, l’intensità della Archibugi e l’ironia tagliente di Cohn e Duprat, il Rome Film Fest 2025 conferma ancora una volta la sua capacità di unire generi e linguaggi, offrendo al pubblico un panorama ricco e multiforme di emozioni e visioni.

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