L'EVENTO
Lucio Corsi e Tommaso Ottomano alla Festa del Cinema di Roma 2025
Tra i protagonisti della giornata di oggi alla Festa del Cinema di Roma 2025 spicca La chitarra nella roccia – Lucio Corsi dal vivo all’Abbazia di San Galgano, il nuovo lavoro del regista Tommaso Ottomano, presentato nella sezione Proiezioni Speciali in programma alle ore 21:30 nella Sala Sinopoli e in arrivo sul grande schermo a partire da domenica 2 novembre.
-1761407915319.jpeg)
Girato in una delle location più suggestive della Toscana — l’Abbazia di San Galgano, priva del tetto e immersa in un’atmosfera mistica —, il film è molto più di un semplice live: è un viaggio viscerale tra musica, natura e spiritualità. Tra le rovine di questo luogo magico, in mezzo ai campi toscani, atterrano come da un altro pianeta due amplificatori giganti, sedici musicisti e i loro strumenti. Nonostante l’assenza del tetto, che lascerebbe al suono una facile via di fuga verso il cielo, Lucio Corsi e i suoi sodali riescono a intrappolare la musica in un film originale e suggestivo.

Ottomano, con il suo sguardo raffinato e sensibile, cattura l’anima di un artista profondamente legato alla sua terra, traducendo in immagini la libertà e la fantasia che caratterizzano l’universo musicale di Corsi. La performance, sospesa “tra cielo e musica”, diventa una celebrazione della creatività, della bellezza e del legame ancestrale con i luoghi.
Le canzoni del cantautore — cariche di suggestioni oniriche, visioni rurali e riferimenti mitologici — trovano nell’Abbazia il palcoscenico ideale per una narrazione che unisce sacro e profano, passato e presente, restituendo allo spettatore un’esperienza cinematografica e musicale di rara intensità.
Accanto al film di Ottomano, il photocall del festival ha acceso i riflettori anche su altri tre titoli capaci di offrire sguardi diversi sul mondo contemporaneo.
Torna infatti Vita da Carlo – Stagione finale, firmata da Carlo Verdone e Valerio Vestoso, la serie che mescola ironia e introspezione raccontando con leggerezza il tema della solitudine e la libertà di reinventarsi.
Con Illusione, Francesca Archibugi conduce invece lo spettatore “nel cuore oscuro di Perugia”, affrontando con intensità i chiaroscuri dell’animo umano e le contraddizioni del vivere moderno.
Dall’Argentina arriva infine Homo Sapiens? di Mariano Cohn e Gastón Duprat, una raccolta di sedici ritratti intrisi di ironia sulfurea, battute e gag che interrogano la condizione umana attraverso una lente surreale e pungente.
Quattro opere, quattro modi di guardare il mondo: tra il sogno poetico di Corsi e Ottomano, la riflessione di Verdone, l’intensità della Archibugi e l’ironia tagliente di Cohn e Duprat, il Rome Film Fest 2025 conferma ancora una volta la sua capacità di unire generi e linguaggi, offrendo al pubblico un panorama ricco e multiforme di emozioni e visioni.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy