L'ARTISTA
La statuina di Lucio Corsi
Lucio Corsi, con il suo stile visionario e la sua estetica sospesa tra folk e glam, è entrato a pieno titolo nell’immaginario collettivo della musica italiana. E ora il cantautore maremmano conquista anche un luogo simbolo della tradizione partenopea: il presepe di San Gregorio Armeno, la celebre via del centro storico di Napoli conosciuta in tutto il mondo per le botteghe artigiane che da generazioni realizzano statuine uniche.
Ad accoglierlo in questa galleria di personaggi che spaziano dal sacro al profano è stata la più antica bottega della città, fondata nel 1836 e ancora oggi punto di riferimento per appassionati e turisti. L’artigiano che l’ha ritratto lo ha inserito tra le figure che più hanno saputo catturare la fantasia popolare, trasformandolo in un’icona in miniatura.
La prima statuina di Lucio Corsi è stata realizzata alla vigilia del Festival di Sanremo e ha subito riscosso un grande successo, diventando uno dei pezzi più richiesti dai visitatori. Ne esistono più versioni: una da 15 centimetri, con chitarra in mano e in posa seduta, che richiama la naturalezza e l’essenzialità del cantautore; una da 35 centimetri, più ricca di dettagli, che celebra i suoi riferimenti culturali e musicali; e persino una variante che ricorda il duetto con Topo Gigio, uno dei momenti più iconici della sua carriera recente.
La presenza di Corsi nel cuore pulsante della tradizione presepiale napoletana rappresenta un curioso incontro tra mondi lontani: da un lato la modernità di un giovane artista che ha saputo conquistare critica e pubblico, dall’altro l’antichissima arte dei maestri di San Gregorio Armeno, che continua a intrecciare attualità e memoria, rinnovando ogni anno la magia del presepe.
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