In tv
Clint Eastwood
La7, ore 21:15. Questa sera, 22 agosto, il grande schermo si accende con Nel centro del mirino, un thriller potente del 1993 che mette in scena una storia di tensione, rimorso e redenzione.
Al centro della vicenda c'è Frank Horrigan, interpretato da Clint Eastwood, un agente dei servizi segreti tormentato da un senso di colpa persistente: negli anni ‘60, mentre era di scorta a John F. Kennedy, non riuscì a salvare il presidente durante l’attentato di Dallas. Quel rimorso lo accompagna per tutta la vita, mentre lavora ancora, ormai vicino alla pensione, alla protezione dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Quando un assassino psicopatico – Mitch Leary, magistralmente portato sullo schermo da John Malkovich – inizia a sfidarlo direttamente, Frank avverte un’ultima occasione per riscattarsi.
Leary, con freddezza analitica, contatta Horrigan e lo coinvolge in una pericolosa partita mentale, annunciando che intende uccidere il presidente e giocando con le sue ossessioni. Il confronto tra i due diventa un duello catartico, fatto di astuzia, istinto e tensione psicologica che catalizza l’azione verso un crescendo drammatico. Sullo sfondo, Rene Russo interpreta Lilly Raines, una collega fedele e sensibile, mentre figure come Dylan McDermott, Gary Cole, Fred Dalton Thompson e John Mahoney costruiscono un universo di alleanze, conflitti e sacrifici che rendono la trama vibrante ed emozionante.
La regia di Wolfgang Petersen riesce a creare un thriller crepuscolare e coinvolgente, dove ogni scambio verbale pesa come un colpo di scena. Il film si muove tra coraggio e fragilità, e trova il suo cuore nel volto pacato ma intenso di Eastwood, capace di trasmettere sia l'ironia di chi ha dato tanto, sia il peso di un rimorso mai sopito.
Nel centro del mirino non è solo un thriller ad alta tensione: è un racconto sull’ossessione del passato, sulla capacità di confrontarsi con i propri errori e sull’ultimo, possibile riscatto. Questa sera, su La7 alle 21:15, non perdetevi un film che sa far balzare il cuore e riflettere, perché il vero scontro non è solo tra detective e assassino, ma tra ciò che abbiamo perso e ciò che siamo ancora in grado di salvare.
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