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L'ARTISTA

Lucio Corsi debutta a Locarno tra paesaggi ispiratori e un aneddoto su Bob Dylan

Il cantautore toscano si esibisce in Svizzera e scopre la magia creativa della città sul Verbano

Carolina  Brugi

03 Agosto 2025, 21:04

Lucio Corsi in concerto a Locarno

Lucio Corsi in concerto a Locarno

Per la prima volta, Lucio Corsi ha portato la sua musica a Locarno, salendo sul palco della Rotonda in una serata sospesa tra suggestione e meraviglia. Il cantautore toscano, noto per l’universo visionario che popola le sue canzoni — fatto di animali immaginari, cieli psichedelici e storie a metà tra fiaba e glam rock — si è lasciato sorprendere dall’atmosfera unica della città affacciata sul Lago Maggiore.

«Sono già stato a Lugano qualche volta, negli anni passati, ma a Locarno è la prima volta. Sono curioso e sono felice di essere qua. E' sempre bello passare qua, anche paseaggisticamente è fantastico, a me piacciono i paesaggi. Mi ispirano», ha raccontato prima del concerto, durante un’intervista con il giornalista Paolo Beretta. E in effetti, qualcosa nei colori, nelle luci del lago al tramonto e nel profilo delle montagne sembra dialogare perfettamente con la poetica di Corsi, che da sempre mescola natura e fantasia.

Nel corso della conversazione, Beretta ha condiviso con lui un curioso aneddoto che collega Locarno a un altro gigante della musica: Bob Dylan. Nella sua autobiografia, il cantautore americano ricorda un episodio vissuto proprio in Piazza Grande, nel 1987, durante un violento temporale che segnò un momento di svolta nella sua vita creativa. 

Corsi ha ascoltato il racconto con interesse, come se quelle parole avessero acceso qualcosa. La possibilità che la città possa sedimentarsi nella sua immaginazione non è affatto remota. D’altronde, la sua musica nasce spesso da luoghi precisi — reali o interiori — capaci di evocare visioni e racconti fuori dal tempo.

Durante il concerto, Locarno ha risposto con entusiasmo. Alla Rotonda si è raccolto un pubblico eterogeneo: fan di lunga data, curiosi, passanti attratti dall’energia magnetica della serata. In scaletta, brani tratti dal suo ultimo lavoro discografico, ma anche canzoni iconiche che negli anni hanno costruito il suo universo musicale, come Freccia Bianca, Cosa faremo da grandi? e La gente che sogna. Corsi ha portato in scena il suo consueto mix di teatralità, dolcezza e mistero, accompagnato da una band affiatata e da arrangiamenti che amplificano il suo sguardo eccentrico sul mondo.

Lo scenario naturale che fa da cornice — le luci calde della Rotonda, le montagne che si stagliano sullo sfondo, la brezza serale che arriva dal lago — contribuisce a creare un’ambientazione quasi cinematografica. Ed è proprio in questo contesto che l’incontro tra Locarno e Lucio Corsi ha preso la forma di una piccola epifania artistica.

Forse non c’è stato un nubifragio come per Dylan, ma anche questa serata potrebbe rimanere impressa nella memoria di Corsi come un momento speciale.

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