Delitto di Garlasco, l'avvocato Taccia e la cena con Sempio: "Siamo umani e mangiamo. I sorrisi? Anche Stasi sorrideva"

“Non siamo dei finti perbenisti. Mangiamo anche noi, siamo umani anche noi”. Così, Angela Taccia, avvocato di Andrea Sempio, commenta le polemiche relative al video diffuso dal collega Liborio Cataliotti sul suo profilo Instagram che raccontava una cena nella serata del 18 dicembre, giorno dell’incidente probatorio. È accaduto nella puntata di venerdì 19 dicembre di Quarto Grado nello spazio riservato al delitto di Garlasco.

Il conduttore Luigi Nuzzi

Nel video, a cena, c’erano i due legali, i consulenti scientifici della difesa Marina Baldi e Armando Palmeggiani e Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Nel video i cinque apparivano sereni e sorridenti. “E ogni tanto sorridete”, osserva il conduttore Gianluigi Nuzzi, che prima aveva definito la tavolata normale. “Sì, senza mancare di rispetto a nessuno” – risponde l’avvocato Taccia – “Anche Stasi sorrideva, eppure è condannato per l’omicidio della sua fidanzata, per esempio”.

Alberto Stasi

Il riferimento di Taccia è alle immagini del pomeriggio dello stesso giorno, in cui Alberto Stasi, presentatosi in procura per l’incidente probatorio, era apparso anch’egli sereno, lasciandosi scappare anche qualche sorriso, dando a molti l’impressione di sperare in nuovi sviluppi in un’indagine che potrebbe riscrivere la verità sull’omicidio di Chiara Poggi, crimine per il quale lui si è sempre dichiarato innocente.

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Il servizio a Quarto Grado

Anche la presenza di Alberto Stasi aveva suscitato polemiche e sul suo arrivo all'incidente probatorio era intervenuto lo stesso Andrea Sempio, proprio nella puntata di Quarto Grado. "Ho saputo della sua presenza - ha detto Sempio - In realtà, quello che mi era già stato detto, anche nelle altre udienze, è che non era prevista la mia presenza. Avrei dovuto chiedere forse un permesso al Gip per partecipare, però tanto non dovevo intervenire, la mia presenza non era necessaria, non era richiesta. Secondo me, sarebbe servito soltanto a creare più confusione, più caos».