L'omicidio di Chiara Poggi
Antonio De Rensis e (nel riquadro) Alberto Stasi
“Dobbiamo partire da un'origine di 18 anni di grande sofferenza in primis per la famiglia di Chiara Poggi. Poi c'è la sofferenza anche subita dalla parte della famiglia di Stasi e di chi lo ha difeso e lo difende che ha visto prima Giada, e da 4 anni io, errori ed orrori”. Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi, scatenato martedì 16 dicembre a Storie Italiane.

Antonio De Rensis a Storie Italiane
Ospite di Eleonora Daniele, per parlare degli ultimi sviluppi sulle indagini del delitto di Garlasco, il legale è parso scatenato: “Io so che per qualche opinionista sarebbe, sto facendo un paradosso, sarebbe quasi più interessante rifare il processo di Alberto Stasi. Eliminare questa nuova indagine, questa nuova indagine non esiste, perché alcuni non ne parlano mai, e rioccuparci di nuovo per altri 18 anni della telefonata al 118, degli occhi azzurri, della sessualità. Io faccio un appello, che inizino a occuparsi della mia sessualità, così si distraggono da quella di Alberto, perché Alberto è in galera. Alberto è stato condannato”.

Eleonora Daniele
“Si occupino della nuova indagine che a mio modesto avviso offre tanti spunti per chi come opinionista o giornalista si interessa a questo caso, per riflettere – aggiunge De Rensis - Questo non vuol dire che Andrea Sempio sia colpevole, è semplicemente indagato, ma gli spunti sui quali riflettere sono molti. E invece vedo ancora tanti tantissimi dibattiti su cose inesistenti, perché ieri sera ho sentito per l'ennesima volta qualcuno supporre cosa sarebbe accaduto quando Alberto è andato a mettere il cane dentro casa perché c'erano i lampi. Supporre dopo 18 anni, una condanna a 16 anni, ancora qualcuno suppone”.
“Faccio un riconoscimento pubblico per l'ennesima volta al dottor Palmegiani, con cui non ho alcun rapporto se non televisivo, lui potrà confermarlo, perché il dottor Palmegiani, a differenza di altri, non suppone mai – conclude l’avvocato - Non suppone mai, si occupa per la propria parte, dell'indagine. Perché se noi continuiamo a supporre cosa è successo quella notte, noi non facciamo un servizio ai nostri cittadini e ai nostri telespettatori che per fortuna, grazie a voi, grazie a chi fa luce, hanno capito perfettamente chi suppone e chi si occupa dei fatti”.
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