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L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, l'avvocato Lovati sbotta: "Non ho coperto nessuno, è Stasi che ha coperto gli assassini. Al pm ho detto la verità"

A Lo Stato delle Cose acceso confronto con l'ex legale di Andrea Sempio

Giovanni Ramiri

19 Novembre 2025, 10:14

Delitto di Garlasco, l'avvocato Lovati sbotta: "Non ho coperto nessuno, è Stasi che ha coperto gli assassini. Al pm ho detto la verità"

Massimo Lovati e Massimo Giletti a Lo Stato delle Cose

“Avvocato, lei non copre nessuno, glielo chiedo per dovere di cronaca?”, chiede il conduttore Massimo Giletti durante Lo Stato delle Cose di lunedì 17 novembre. “Ma perché dovrei coprire qualcuno, se è la verità? Io non ho bisogno di coprire nessuno. È Stasi che ha coperto gli assassini”. A rispondere è Massimo Lovati, esprimendo un concetto forte, già ribadito pubblicamente in più di un’occasione: Alberto Stasi non è l’assassino di Chiara Poggi, ma per timore di fare la fine della sua fidanzata, sotto minaccia, ha coperto i veri killer della ragazza.

Massimo Lovati

Parole forti, che Giletti ha stoppato sul nascere quando Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, voleva replicare.
“Stasi è innocente e Sempio è ancora più innocente, è estraneo”, questa la posizione che Lovati, non più difensore di Sempio, ha sempre ribadito. È stato forse il momento più forte durante la trasmissione andata in onda su Rai 3, che è tornata a occuparsi del delitto di Garlasco.

Massimo Giletti

Ad accendere il dibattito era stata la domanda di Giletti a Lovati, riguardo alla consulenza Linarello.
Cosa ha detto Lovati ai magistrati, che lo hanno ascoltato sul caso di presunta corruzione che ha investito la famiglia Sempio. “Secondo gli avvocati di Stasi – dice Giletti – quella perizia doveva restare secretata. Un’indiscrezione mi fa sapere che lei abbia fatto un nome su questa questione”. “È vero, ma Paganini non ripete – replica Lovati – ai magistrati ha detto un nome? Ma l’ho detto anche a voi giornalisti”.

A “passare” la consulenza Lovati sarebbe stato un giornalista scomparso.
Quando è emerso ancora una volta il suo nome ha reagito il direttore di Gente, Umberto Brindani.
“Lui l’avrebbe data a me – assicura – Se avesse avuto quelle 93 pagine avrebbe intervistato l’investigatore giusto. Non c’è nessuna ragione che tu faccia ancora quel nome per intorbidare le acque”. Ne è nato un acceso dibattito che ha portato alla fine Lovati a sbottare.

Umberto Brindani

Il legale all’inizio aveva risposto piuttosto serenamente alle domande di Giletti: “Mi hanno fatto le domande sui soldi, sulla perizia Linarello e poi se conoscevo gli altri personaggi di questa vicenda, tipo i poliziotti”.
Lovati ha confermato anche di aver preso 15mila euro dai Sempio: “Quello che ho sempre detto l’ho ripetuto anche ai magistrati di Brescia, è la verità”.

La puntata completa

Si è poi parlato anche di come l’avvocato sia arrivato in possesso di quei soldi:
“Andavo a prenderli nell’ufficio degli avvocati Soldani e Grassi. Non li ho mai chiesti a Sempio e non li ho mai avuti da Sempio”. Si è anche discusso sulla possibilità che anche Soldani e Grassi, interrogati dai pm prima di Lovati, abbiano ammesso di aver preso i soldi, ma in assenza di dichiarazioni dei diretti interessati si possono fare solo ipotesi.

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