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L'omicidio

Delitto di Garlasco, mano insanguinata e un'altra aggressione a Chiara Poggi: così la nuova bpa può cambiare la dinamica del delitto e le indagini

A Quarto Grado le anticipazioni della giornalista Grazia Longo sui risultati degli esami dei Ris di Cagliari

Giovanni Ramiri

09 Novembre 2025, 17:22

Delitto di Garlasco, mano insanguinata e un'altra aggressione a Chiara Poggi: così la nuova bpa può cambiare la dinamica del delitto e le indagini

L'impronta che sarebbe riconducibile a quella di una mano

“Dalla nuova bpa, non risulta la presenza di più persone, però ci sarebbero altre novità che possono far sorgere altri dubbi”.


La giornalista Grazia Longo, nell’ultima puntata di Quarto Grado, ha parlato di possibili indiscrezioni sulla bpa effettuata dai Ris di Cagliari sulla scena del delitto di Chiara Poggi, che potrebbe portare nuovi elementi importanti per le indagini sul delitto di Garlasco.
“Una novità – secondo Longo - riguarda proprio questa macchia che state che state inquadrando in questo momento, perché secondo i Ris di Cagliari è una mano, mentre secondo gli altri Ris non era una mano. L'altro elemento molto importante è che le tracce di sangue trovate sulle scale, quelle che portano alla tavernetta, alla cantina, mentre finora si è considerato che fossero dovute al trascinamento, allo scivolamento, che era tutto sporco di sangue, pare che siano compatibili, invece, a un'ennesima aggressione. Cioè come se Chiara fosse stata aggredita anche lì lungo le scale”.

Un momento della puntata


La scena del delitto di Garlasco negli ultimi mesi è tornata al centro dell’attenzione dopo il deposito, in Procura a Pavia, della consulenza dei Carabinieri del Ris di Cagliari: un lavoro lungo e complesso basato sulla bpa (Bloodstain Pattern Analysis), cioè l’analisi delle macchie di sangue. Si tratta di una disciplina forense che studia forma, distribuzione e direzione delle tracce ematiche per ricostruire dinamiche, movimenti e posizioni di vittima e aggressore durante un crimine.
La relazione, consegnata dal tenente colonnello Andrea Berti, sarebbe molto corposa, circa 300 pagine, e accompagnata da ricostruzioni tridimensionali della scena, realizzate con rilievi digitali e tecniche di imaging avanzato che permettono di integrare fotografie e reperti originali. Il documento, subito secretato, è ancora coperto da segreto istruttorio, ma alcune indiscrezioni giornalistiche hanno offerto un primo quadro di riferimento.

Chiara Poggi


Secondo quanto trapelato, l’analisi non avrebbe evidenziato elementi che confermino la presenza di una seconda persona sulla scena del delitto. Si tratta però di informazioni ancora parziali e non ufficiali: solo la Procura potrà chiarire se questa interpretazione corrisponde effettivamente alle conclusioni della perizia. In parallelo, si è parlato della possibile individuazione di nuove tracce o impronte non riconducibili alla vittima, ma anche in questo caso occorrerà attendere la valutazione complessiva dei magistrati.


L’obiettivo della bpa in questa fase è duplice: fornire una ricostruzione oggettiva della sequenza dei fatti – posizione dei corpi, direzione dei colpi, spostamenti – e verificare la coerenza di queste evidenze con le testimonianze e le altre prove tecniche raccolte in passato. La perizia del Ris, infatti, non opera isolatamente: i suoi risultati saranno confrontati con altre consulenze, tra cui quelle medico-legali e genetiche, per offrire una visione più completa della scena del crimine.

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