L'omicidio
Le provette e le unghie (Ore 14 Sera)
“Una storia che ha dell’incredibile. Già nel 2007 una storia che ha dell’incredibile”. Il conduttore Milo Infante definisce così le ultime rivelazioni di Ore 14 Sera sulle indagini per il delitto di Garlasco. “Torniamo un attimo al 2007 – spiega Infante - torniamo al momento in cui viene fatto un esame che è un esame importante, vengono tagliate le unghie alle mani di quella povera creatura che è Chiara Poggi e queste unghie avrebbero dovuto essere messe le unghie di ogni dito in una provetta. Questo però non accade, accade qualcosa di davvero strano, forse un giorno qualcuno ci spiegherà com'è stato possibile. Vengono prese due provette, mano sinistra e mano destra e vengono mandate ai Ris di Parma. Ma questa non è l'unica cosa strana”. E lancia la prima parte di un approfondito servizio esclusivo del programma di Rai 2.

Milo Infante
“Le telefonate, gli scontrini, i soldi per le carte, le consulenze chieste e mai depositate. L'impronta 33, quella che per tutti è l'impronta dell'assassino, ma che fino a questo momento non è ancora stata attribuita con certezza. Ma soprattutto il dna, quello di Sempio, trovato sotto le dita di Chiara, per la difesa frutto di una contaminazione o di un contatto con un oggetto maneggiato chissà quanto da Andrea o al limite raccolto dal pavimento nel momento in cui Chiara viene trascinata dal suo assassino. Ipotesi che alla luce di quanto da noi ricostruito rischia di essere superata dalla prova scientifica. Risulta a Ore 14, infatti, che non solo sull'unghia della mano destra di Chiara, più verosimilmente il mignolo, è stato ritrovato un quantitativo definito molto elevato di dna, ma che il campione prelevato debba essere definito subunguale, escludendo quindi che la sua presenza possa derivare da altro che non da un contatto diretto, qualcuno potrebbe dire da difesa”, spiega Ore 14 Sera nel servizio.

Le provette per gli esami sulle unghie
“Per comprendere correttamente quello che sta per accadere oggi – si spiega ancora nel servizio - occorre però tornare al 2007, quando durante l'autopsia di Chiara, le sue unghie vengono tagliate e inserite in due provette, una per la mano sinistra e una per la destra. Proprio così, una sola provetta per entrambe le dita delle mani. Quando i Ris di Parma si trovano a dover esaminare una delle prove più importanti, non credono ai loro occhi e cominciano a cercare di ricostruire il puzzle nel tentativo di attribuire ad ogni frammento il dito da cui è stato prelevato, ponendo le unghie in 10 provette, una per ogni dito delle mani o quasi, visto che l'unghia del mignolo, sempre presunto, della mano sinistra finisce col perdersi.
“Una missione quasi impossibile, ma alla fine un po' per logica e un po' per deduzione, arrivano ai frammenti più esigui, verosimilmente, attenzione, solo verosimilmente, quelli del mignolo della mano destra, MDX5. Sono tre frammenti, i più piccoli, ma per assurdo i più importanti. Questo però lo scopriremo solo anni dopo – si spiega ancora nel servizio – Già, perché all'epoca i Ris decidono di non prendere in considerazione MDX5 e di non effettuare esami su questi frammenti ritenuti troppo esigui e quindi non importanti. Non vengono neppure sciolti insieme agli altri semplicemente vengono, messi da parte in un luogo segreto che, ironia della sorte, sempre all'epoca, li trasformerà in quel dettaglio che agli investigatori viene definita una delle prove più importanti a carico di Andrea Sempio”.

Le unghie esaminate
“Non solo – ancora Ore 14 Sera. Queste unghie, pur essendo state sciolte contrariamente alle altre, hanno rivelato la presenza di dna subungueale che per definizione si riferisce a un contatto diretto e non può essere certo giustificata con un trasferimento occasionale come telecomando, tastiera del computer, pavimento o tantomeno un’eventuale contaminazione successiva. In altre parole, un dna che solitamente si trasferisce in caso di difesa. È quindi la prova MDX5 la pistola fumante del caso Garlasco? L'ultima parola spetta, ovviamente, alla dottoressa Albani chiamata a breve rispondere anche a questo quesito, mentre nuove risposte si attendono a breve anche dalle indagini tradizionali”.

La puntata completa
Grande dibattito tra gli ospiti in studio, con la criminologa Roberta Bruzzone che afferma: “Mi trovo grandemente in imbarazzo a commentare quello che stiamo vedendo. Ogni elemento ungueale va gestito separatamente”.

Roberta Bruzzone
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