L'omicidio
Antonio De Rensis e Marina Baldi
Il dna sotto le unghie di Chiara Poggi è o no di Andrea Sempio? Il tema è stato ancora a lungo dibattuto nella puntata di giovedì 31 ottobre di Ore 14 Sera, che è tornata a occuparsi del delitto di Garlasco. Con il conduttore Milo Infante che ha chiamato in causa la genetista Marina Baldi, consulente di Andrea Sempio.

Il conduttore Milo Infante
“Io direi che noi dobbiamo solo aspettare il 18 dicembre, che è il giorno in cui la dottoressa Albani comunicherà i suoi risultati – afferma Baldi – Lei già si è espressa in qualche maniera sul fatto che, perlomeno, c'è stata questa indiscrezione, che possa essere comparabile, cosa che io ho sempre ritenuto tanto tempo, anche da periti di sospetti”.
“Stiamo parlando davvero di un quantitativo così, diciamo, minimo da poter essere considerato una contaminazione?”, chiede Infante. “Secondo me sì, assolutamente sì”, risponde Baldi. Che poi aggiunge: “Mi è capitato tantissime volte, c’è anche un altro dna ignoto. È troppo poco per essere un dna da difesa o da aggressione”.
“Non ha importanza quando Andrea Sempio ha toccato l'oggetto, perché sugli oggetti inanimati il dna rimane – aggiunge Baldi – È importante sapere quando Chiara possa aver toccato quell'oggetto. Quindi, se lei l'ha toccato quella mattina qualche minuto prima, il dna è rimasto sulle unghie. È chiaro che non può essere il giorno prima perché se si è fatta la doccia, il dna se ne va via. Però è ovvio che siccome non è temporizzabile il dna, non possiamo stabilire né quando è stato deposto, né quando è stato trasferito. Questo qui rimarrà un punto interrogativo”.

Chiara Poggi
Secondo la giornalista Rita Cavallaro non può essere il computer l’oggetto frutto di una contaminazione: “Sappiamo l'ultima volta che quel computer viene acceso è il 10 agosto. Poi non lo accende più per tre giorni. Di questo siamo sicuri”. “Ma perché dobbiamo pensare che sia la tastiera del computer?”, si chiede Baldi, che spiega: “Noi abbiamo dna di persone strane ovunque”. “Però dovremmo avere anche dna di persone amiche ovunque, cioè, dei familiari, degli Stasi”, incalza Monica Leofreddi.

La giornalista Rita Cavallaro
Concorda l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi: “Qualche giorno fa, parlando con Alberto, abbiamo, ovviamente, parlato delle ore e dei giorni precedenti. I ragazzi si sono toccati le mani, si sono tenuti le mani, hanno mangiato la pizza, sono stati in automobile insieme, Chiara è andata a casa d'Alberto, Alberto a casa di Chiara. Non mi permetto di commentare ciò che ha detto la dottoressa Baldi, però, certo, c'è un'anomalia. Non c'è nulla del papà, non c'è nulla della mamma, non c'è nulla del fratello e non c'è nulla del fidanzato. C'è soltanto il dna di uno sconosciuto. Possiamo dire che è un'anomalia questa con tutto il garantismo del mondo? Sfido chiunque a dire che non è un'anomalia. Quattro persone che vivevano a contatto con la povera Chiara non hanno lasciato il dna sul suo corpo, uno sconosciuto sì, qualora dovesse essere accertato”.
La puntata completa
“Due sconosciuti”, ribadisce la dottoressa Baldi. “L’attività investigativa è volta anche a capire se l'assassino ha agito da solo o se c'erano più persone sulla scena del crimine – chiosa il conduttore Infante – Allora, se c'è un ignoto e c'è un dna che astrattamente potrebbe essere riconducibile ad Andrea Sempio, bisogna capire come questo dna è finito sulle dita di Chiara".
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