L'omicidio di Chiara Poggi
L'avvocato Cataliotti e (nel riquadro) Sempio
Delitto di Garlasco, a Ore 14 è intervenuto Liborio Cataliotti, per parlare ancora del famigerato scontrino del parcheggio di Vigevano, e in particolare del testimone che affermerebbe che questo scontrino non appartenga a Sempio. “L'ultima novità su questo scontrino di cui si è parlato fin dall'inizio delle indagini che potrebbe essere stato dato da una persona ad Andrea Sempio”, gli viene chiesto.

Liborio Cataliotti
“Quando vedrò un verbale che mi convincerà di questa verità – risponde il legale – che ad oggi non è quella che trasuda dagli atti, quando vedrò questo verbale come atto processuale, non come articolo di stampa, col massimo rispetto per voi, lo commenterò.” “Agli atti processuali quello scontrino risulta appunto dato da Andrea nel 2008”, la domanda. “Dico che gli atti processuali replica - danno ampie spiegazioni di come, dove, quando, in occasione di quale incombenza processuale siano stati consegnati e danno conto esattamente del fatto di come Andrea lo ha ricevuto; lo ha spiegato in quel verbale, lo abbiamo letto, è uno dei verbali con cui abbiamo confrontato le sue risposte.”

Rita Cavallaro
Il conduttore Milo Infante, rientrati in studio, chiede un commento alla giornalista Rita Cavallaro: “Queste notizie che arrivano in determinati momenti e aprono degli scenari completamente nuovi – afferma – Credi al super testimone?” "Non siamo noi ovviamente a dover dire se un testimone è attendibile o meno – risponde la giornalista – però da quello che emerge ha portato la documentazione a supporto di quello che ha raccontato. Poi, a proposito dello scontrino, non credo ci voglia un super testimone, perché noi abbiamo già quello che trapela sul pompiere, lo sappiamo, la madre di Sempio si è anche sentita male quando doveva essere ascoltata e poi si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ma non solo, quello scontrino era già un punto critico nel verbale del 4 ottobre 2008. Quindi, qual è il problema? Oggi lo dice la Cassazione, non lo diciamo noi. Uno può avere o non avere un alibi, ma certamente fornire un alibi falso è un grave indizio di colpevolezza. Tra l'altro, quello scontrino è stato uno degli elementi valorizzati nel 2017 per l'archiviazione da parte di Venditti".

Milo Infante
"E valorizzati poi nell'informativa del nucleo investigativo dei Carabinieri di Milano – ricorda Infante – che proprio sullo scontrino accendono un faro importante. “Sì” – conferma la criminologa Roberta Bruzzone – è uno degli elementi su cui loro maggiormente si concentrano. Io comprendo quello che dice Cataliotti, lo condivido. Al momento, è una chiacchiera, diciamo, giornalistica. Va bene, però devo dire che credo che sia il caso di chiarire molto bene con il suo cliente questo aspetto perché, insomma, a breve dovranno farlo anche nelle debite sedi. “Se è vero casomai e siccome parrebbe vero – insiste Infante – chiediamoci chi è che spunta da chi può essere che spunta dal passato dopo tanti anni”. “È qualcuno di molto vicino – prevede la dottoressa Bruzzone – perché chi è che potrebbe darti un tagliandino di quel tipo in un contesto di questo tipo? Non certo il primo sconosciuto che incontri per strada, no? Quindi oggi sono successe tante cose in questi ultimi mesi. La famiglia sempre in maniera allargata è stata interessata da tutta una serie di attività investigative prima, ma anche mediatiche importanti, che qualcuno possa in qualche modo avere un po' di malumore in questa fase”.

Roberta Bruzzone
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