Il caso
Flavius Savu e (nel riquadro) Chiara Poggi
Come scrive la giornalista Rita Cavallaro in un articolo esclusivo per Il Tempo, il nuovo memoriale manoscritto di Cleo Kolundra Stefanescu, nipote dell’ex latitante Flavius Savu, getta nuova luce sul delitto di Chiara Poggi e sui presunti intrecci legati al Santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco. Nel testo esclusivo, Stefanescu racconta la paura di suo zio di subire la stessa sorte di Chiara Poggi, sottolineando di essere l’unico a conoscere la verità e il legame tra Bozzola e Garlasco. “Mio zio aveva veramente paura di tornare in Italia perché lui dice: "Cleo io faccio la stessa fine di Chiara Poggi”, c’è scritto come riporta Cavallaro su Il Tempo nel memoriale.

Rita Cavallaro
Il memoriale, esclusiva de Il Tempo, aggiunge dettagli importanti sullo scandalo che coinvolge il Santuario, finito al centro di un sistema di video ricatti sessuali scoperto nel 2014, in cui Savu e un altro latitante, Florin Tanasie, estorcevano soldi al rettore don Gregorio Vitali. Savu, condannato a cinque anni, è stato arrestato in Svizzera dopo essere stato latitante per anni e ora è detenuto a Pavia.
Nel racconto, Stefanescu evidenzia le confidenze ricevute dallo zio riguardo al Santuario, ipotizzate come movente alla base dell’omicidio di Chiara Poggi. Inoltre parla di Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso, definito da Savu come una figura inserita nel giro del Santuario, sebbene Sempio. La situazione viene aggravata dal fatto che la madre di Sempio avrebbe ricevuto lettere minatorie provenienti proprio dalla posta delle Bozzole.
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Andrea Sempio
Stefanescu denuncia anche una presunta complicità e silenzi sospetti: mentre nel 2006 don Cervio aveva già denunciato scandali sessuali legati al Santuario, don Gregorio Vitali non è mai stato indagato, nonostante la gravità dei fatti, e Savu è stato arrestato in flagrante. Il memoriale riporta inoltre che un maresciallo dei carabinieri vietò a Savu di avvicinarsi al Santuario o di mettere piede a Garlasco.
Nel testo emerge anche un aspetto economico oscuro: Savu afferma di non aver ricevuto quasi nulla dai soldi che giravano intorno al Santuario, mentre a Savu un aiuto per trasferire ingenti somme di denaro in Svizzera.
QUI L'ARTICOLO ESCLUSIVO DE IL TEMPO
A chiudere il memoriale è il profondo timore di Savu di rientrare in Italia, consapevole del rischio di perdere la vita come Chiara Poggi. “"Cleo io faccio la stessa fine di Chiara Poggi”, la conclusione del memoriale inviato a Rita Cavallaro.
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