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L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, l'avvocato Bocellari sullo scontrino di Sempio: "Se alibi fosse falso sarebbe grave indizio di colpevolezza. Stasi per questo è andato a processo"

La legale di Stasi è intervenuta nella trasmissione Ignoto X

Giovanni Ramiri

06 Ottobre 2025, 09:37

Delitto di Garlasco, l'avvocato Bocellari sullo scontrino di Sempio: "Se alibi fosse falso sarebbe grave indizio di colpevolezza. Stasi per questo è andato a processo"

L'avvocato Giada Bocellari

“Io sono rimasta alle indiscrezioni di qualche mese fa, non so se sono vere o no. L’unica cosa che posso dire su questo scontrino: lo scontrino per Andrea Sempio nel 2008 costituiva il suo alibi. Perché all’epoca Chiara Poggi era morta, secondo il medico legale, tra le 10.30 e le 12, 12.30. Consegnando lo scontrino del parcheggio delle 10.18 lui collocava se stesso a Vigevano, quindi lontano da casa Poggi”. Lo ha detto l’avvocato Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, che è intervenuta alla trasmissione Ignoto X su La 7, per parlare delle nuove indagini sul delitto di Garlasco.

 

In un qualunque procedimento se non avere un alibi, come Alberto Stasi tra le 9.12 e le 9.35, non è un indizio a carico – riflette l’avvocato conversando con il conduttore Pino Rinaldi - fornire un alibi falso è un grave indizio di colpevolezza. Questo cosa significa? Che bisognerà capire cosa ha detto questo signore che è stato menzionato, e poi vedere se la ricostruzione è quella o magari è anche più semplice o lineare, apparsa sulla stampa”.

Pino Rinaldi

Il punto è se Andrea Sempio è andato veramente in libreria a Vigevano o lo scontrino gliel’ha fornito qualcun altro – aggiunge la legale - Questo cambia tutto. Dobbiamo capire se ha detto il vero quando ha detto di essere andato a Vigevano, oppure no, perché questo può diventare un gravissimo indizio di colpevolezza a suo carico. Non è un qualunque elemento. Ricordiamo che Stasi va a processo non perché non aveva l’alibi ma perché avrebbe dato, secondo la procura di allora, un alibi falso, che era un grandissimo indizio di colpevolezza. Peccato che poi in quel caso l’alibi venne verificato soltanto due anni dopo, quando già era a processo”. “Questo è un elemento determinante – conclude l’avvocato Bocellari - ma bisogna capire cosa gli inquirenti sono riusciti ad accertare. Io francamente non lo so”.

L'avvocato Giada Bocellari durante la trasmissione

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