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L'omocidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, l'attacco del medico legale Bacco: "Mai visti così tanti errori in un'indagine. Se tutto fosse così non saremmo in uno stato di diritto"

A Storie Italiane Massimo Lovati ha anche spiegato il perché del suo breve silenzio stampa

Giovanni Ramiri

05 Ottobre 2025, 16:59

Delitto di Garlasco, l'attacco del medico legale Bacco: "Mai visti così tanti errori nelle indagini. Se tutto fosse così non saremmo in uno stato di diritto"

Pasquale Bacco

“Io lavoro in procura da tanti anni, far passare l’idea che questa cosa è normale no. Questa sommarietà, questa serie di incredibili errori, io non li ho mai visti”. Lo ha detto il medico legale Pasquale Bacco, durante la puntata di venerdì 3 ottobre di Storie Italiane, ospite del talk show di Eleonora Daniele, che si è a lungo occupato del delitto di Garlasco. Bacco, in particolare, ha fatto riferimento ai tanti errori nelle indagini.

La puntata

“Ogni giorno abbiamo omicidi e situazioni difficili, se tutto questo fosse affrontato con questa superficialità non saremmo uno stato di diritto – ha affermato Bacco - È un messaggio pericolosissimo dire che è normale, possiamo avere idee diverse ma normale non è”. Ne è nato un duro confronto con il giornalista Massimo Lugli, che ha ricordato gli errori del processo di Erba: “Non ho la verità assoluta”. “Ci rendiamo conto quante cose girano intorno a questa situazione”.

ll confronto Bacco-Lugli

Durante la trasmissione si è rivisto anche Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, che il giorno prima aveva detto di essere entrato in silenzio stampa: “Mi sono un po’ tranquillizzato – ha detto il legale – a volte bisogna riflettere su quello che si fa”. Lovati ha spiegato in diretta di essere rimasto sorpreso per la decisione del collegio difensivo di nominare Armando Palmegiani dopo aver ascoltato alcune dichiarazioni rilasciate mesi prima da Palmegiani in un programma YouTube, in cui quest'ultimo sosteneva tesi che sembravano incompatibili con la linea difensiva oggi adottata. Lovati ha pubblicamente chiesto spiegazioni a Palmegiani sul perché di quei ragionamenti e, soprattutto, su come sia stato possibile un cambiamento di prospettiva da parte del consulente, che ha poi accettato l'incarico nella difesa di Sempio.

Massimo Lovati

Palmegiani ha replicato chiarendo di non aver mai mutato convinzione circa l'innocenza di Sempio. Ha spiegato che alcune sue affermazioni sono state estrapolate e strumentalizzate, in particolare un passaggio di sei secondi che riguardava la traccia genetica dell’impronta 33 sotto le unghie della vittima. Palmegiani ha sottolineato che questa traccia, pur essendo di Andrea Sempio, è di natura talmente risibile da probabile contatto che non rappresenta una prova di aggressione contro Chiara Poggi.4

Il dialogo Palmegiani-Lovati

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