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Lucio Corsi, Fabio Fazio e Valentino Rossi
Lucio Corsi incanta da Fabio Fazio e la sua intervista a Che Tempo che Fa emoziona l’Italia. Il cantautore maremmano di Castiglione della Pescaia è stato ospite sul Nove nella serata di domenica 14 dicembre, parlando dei suoi ultimi lavori e del suo 2025 stellare.
“C'è sempre una cura, nelle canzoni tue, nei testi. Hai detto che ci sono certe parole che tu non usi proprio. Per esempio la parola caffè”, chiede Fazio. “Ogni tanto penso di averla usata – sorride Lucio - però non mi piace come suono, vabbè, è una cosa personale. No, non parlo mai di caffè”.
Fazio mostra poi la Chitarra nella Roccia. “Il primo disco live, cioè erano anni che sognavo di farne uno, sono cresciuto ascoltando tanti dischi – racconta Corsi - l’ho fatto a luglio a San Galgano. È un'abbazia che sorge in mezzo ai campi della Maremma, un luogo surreale, mistico, senza tetto. Il cielo è il tetto e quando si inizia lo show si accendono le stelle, la luna, come il cinema all’aperto. Quando inizia il film si spegne la luna. Erano anni che sognavamo di fare un concerto lì dentro con Tommaso e catturare le immagini su pellicola, una cosa rara in musica. È un concerto filmato che poi è diventato anche un disco, sono molto felice. A San Galgano c’è la spada nella roccia perché San Galgano infilò la spada nella roccia, al contrario di Artù che l'ha estratta. È sempre un buon momento per infilare le spade nelle rocce. Sì, è sempre meglio lasciarle lì, non tirarle fuori. Quel racconto di quella sera del 30 luglio è diventato, appunto, un disco e anche, come abbiamo detto, un documentario. È utile rivedersi, perché capisci come viene il concerto, ma è una cosa da fare in privato. A tutti mette un po’ soggezione la propria voce”.

Lucio Corsi a Che tempo che fa
Fazio ricorda che Corsi è stato il personaggio più ricercato sui social del 2025 su Google. “Mi fa piacere – ammette il cantautore - è stato un anno pieno di cose di cui sono molto felice. L'importante è rimanere sulle canzoni, ecco. Questo me lo ripeto, perché anche insieme a Tommaso e ai ragazzi che suonano con me, deve essere quello che ci interessa, no?”. “Tra l'altro questa canzone che abbiamo ascoltato parla del Natale, ma in realtà parla del tempo, no? La notte di Natale che è adoperata come misura del tempo perché si torna alle proprie case, dalle proprie famiglie… E si notano le differenze”, commenta il conduttore. “Quella è una cosa che fa sempre male, perché non mi piace questa storia del tempo che passa, non mi piace per niente e non riesco ad abituarmici – sorride Lucio. Poi in provincia tutto rimane ancora più uguale che nelle grandi città e questa è una cosa bella, che io amo della provincia, però ti accorgi ancora di più di quanto cambiano le persone intorno. Sì, perché le persone cambiano, i luoghi rimangono identici, invece, quindi questa è una differenza un po’ crudele, una prospettiva”.

Un momento della puntata
Si parla poi della copertina su Rolling Stones. “Avevo chiesto il permesso a Valentino Rossi di rifare questa copertina che lui fece nel 2003 – racconta - uguale, con lo stesso casco, vestito da Elvis e questa è una citazione di quella copertina che a me ha ispirato fin da quando ero bambino. La velocità mi affascina, sono un super fan di Vale dagli anni '90. Vado in moto, ma faccio ridere”. Quando Fazio chiede se ha mai fatto un giro in moto insieme al campione, Lucio sorride: “Faccio ridere? Un giro con lui? Magari”, e Fazio fa un appello a Rossi: “Portalo a fare un giro”.

Fabio Fazio
I complimenti per il premio Tenco illuminano Corsi: “Il premio Tenco è un premio prestigiosissimo. Sogno un paese con due festival, con lo stesso tipo di eco, questo mi affascina”. Fazio ricorda che Corsi ha vinto la targa Tenco come miglior album in assoluto e miglior canzone singola, un riconoscimento che in questa misura è capitato solo a Samuele Bersani, a Paolo Conte e a Fabrizio De André e poi ricorda il prossimo tour europeo. “Siamo in tour con il tour bus, perciò saliamo sul pullman, dormiamo sul pullman, ci ritroviamo il giorno dopo nella città, suoniamo e risaliamo sul pullman. Prima ci facciamo la doccia, poi saliamo sul pullman”, facendo sorridere tutto il pubblico: “Non vedo l'ora, partirei questa sera”. Zurigo, Vienna, Praga, Varsavia, Berlino, Bruxelles, Londra, Lussemburgo, Amsterdam, Parigi, ricorda Fazio. “Per la prima volta hanno usato un quadro di mia madre come copertina – ricorda ancora Corsi - ma perché è un disco live. Per i dischi in studio ho deciso che tutte le copertine saranno quadri di mia madre”, racconta con una voce che sembra richiamare il Jonny Stecchino di Benigni.
Si parla poi del pranzo con Renato Zero. “È stato bello – conclude Lucio - Importante parlarci, perché può insegnare molto. La cosa che mi ha colpito è che mi ha insegnato quanto tiene alle persone che lo seguono e mi è apparsa proprio questa cosa parlandoci. È una cosa da imparare e da cui stare attenti, perché è bella e anche rara, penso”. “Anche tu sei raro”, il punto esclamativo di Fazio su un’intervista speciale.
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