Giovedì 11 Dicembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

IL PROGETTO ANTIVIOLENZA

Da Grosseto alla Toscana: nella rete del Codice Rosa più tutela per le vittime nei processi. In un anno 2.701 casi

Il bilancio della struttura diretta da Vittoria Doretti: il nuovo protocollo

Roberto Bata

10 Dicembre 2025, 20:18

Da Grosseto alla Toscana: nella rete del Codice Rosa più tutela per le vittime nei processi. In un anno 2.701 casi

Vittoria Doretti, responsabile della rete regionale del Codice rosa

Un progetto unico in Italia, nato e sperimentato a Grosseto nel 2010 e poi esteso dal 2015 a tutta la Toscana. È La Rete regionale del Codice Rosa, composta da medici, operatori sanitari, psicologi e assistenti sociali, che si è riunita – come ogni anno – per fare il punto sul progetto di presa in carico, al pronto soccorso e in ospedale, delle vittime di violenza (donne ma anche bambini, anziani, persone fragili e più, di recente, dal 2025, chi, per discriminazione o pregiudizio, è oggetto di crimini di odio. L'incontro – a Firenze, al Centro studi “Il Fuligno” – è stato l’occasione quest’anno per approfondire il protocollo per l’attuazione delle linee di indirizzo giuridico-forensi, rinnovato e aggiornato lo scorso luglio, firmato dalla Regione assieme alle Procure. "Di fatto, il nuovo protocollo accresce la tutela delle vittime, garantendo la conservazione delle prove utili per i processi e per accertare le responsabilità". 

La prima intesa con le procure era stata firmata nel 2018 e aggiornata successivamente nel 2022. Reati come quelli per lesioni volontarie personali, contro la libertà sessuale o per maltrattamenti in famiglia sono perseguibili in più situazioni d’ufficio. I sanitari hanno in questo caso obbligo di referto e di denuncia e il protocollo illustra tempi e modalità. L’obiettivo è favorire il riconoscimento precoce dei casi di violenza all’arrivo al Pronto soccorso e fornire una risposta efficace e coordinata da subito. 

"La Rete regionale – commenta l’assessore al Diritto alla salute e alle politiche sociali, Monia Monni – rappresenta un’esperienza unica in Italia per organizzazione, competenze e visione. È una rete costruita su ruoli e funzioni chiaramente definiti, su operatori specificamente formati e su un’attenzione profonda alla persona vittima di maltrattamenti, accompagnata con rispetto, protezione e cura. Allo stesso tempo garantisce rigore ed efficacia nei tempi e nelle modalità di gestione della raccolta delle prove all’interno di percorsi sanitari dedicati. La governance multilivello del Codice Rosa mette in relazione servizi, enti e professioni diverse, creando un sistema di connessioni fondamentale. È un progetto di cui andiamo orgogliosi, perché unisce tutela, competenza e capacità di risposta concreta".

Dal 1 gennaio 2012, quando non tutte le Asl erano parte del progetto, al 31 dicembre 2024 nei Pronto soccorso della Toscana si sono registrati 32.820 accessi in Codice Rosa: un trend che ha ripreso a crescere, dopo il calo del 2020 dovuto al Covid. Nel solo 2024 gli accessi sono stati 2701, di cui 465 minori e 2.236 adulti (dove le donne sono la quota largamente prevalente). Crescono, rispetto al 2023, le vittime di origine straniera.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie