LUTTO
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Era uno degli ultimi testimoni della strage di Niccioleta e tra pochi giorni avrebbe compiuto 94 anni. È morto a Massa Marittima Bruno Travaglini. Ne danno notizia il Comune di Massa Marittima e l’Anpi, sezione Martiri di Niccioleta.
“Bruno è stato una voce importante della strage di Niccioleta – commenta il sindaco Irene Marconi –. I suoi racconti hanno contribuito a far conoscere le vicende umane che vanno al di là dell’evento storico, attraverso l’esperienza personale intensa e dolorosa. Bruno era infatti uno degli orfani dell’eccidio. Esprimo a nome di tutto il Comune le più sentite condoglianze ai familiari, alla figlia Roberta e al fratello Luciano, rinnovando l’impegno dell’amministrazione comunale a mantenere vivo il lascito di Travaglini e degli altri testimoni, proseguendo nel lavoro di tutela e diffusione della memoria, affinché le nuove generazioni possano comprendere il valore della democrazia e della libertà”.
“Per l’Anpi di Massa Marittima è una grande perdita – aggiunge la presidente Romina Zago –. Travaglini ha contribuito a ricostruire non solo ciò che accadde nei due tragici giorni dell’eccidio, ma anche cosa ha significato per gli orfani e le vedove sopravvivere dopo la strage. La sua testimonianza, rilasciata nelle interviste, durante le commemorazioni e nella scrittura di un libro autobiografico dal titolo Niccioleta un luogo, un tempo, rappresenta un patrimonio prezioso che continuerà a guidarci nel custodire e tramandare la memoria di Niccioleta alle generazioni future.”
“Nel 2023 – ricorda Ivan Terrosi, consigliere comunale, niccioletano, anch'esso testimone indiretto dei tragici eventi – lo invitai ad intervenire sul palco, durante la cerimonia di commemorazione, insieme a Siliano Sozzi. Le sue parole furono particolarmente intense e commoventi. Ci raccontò dell’ultima volta che aveva visto suo padre: lui, che all’epoca era un ragazzino di 13 anni e mezzo, aveva il compito di consegnare al babbo il tascapane. Si mise a seguire il corteo pensando che i minatori stessero andando al lavoro come sempre; invece, venivano portati dai nazifascisti fuori dal paese verso Castelnuovo val di Cecina per essere fucilati. Bruno riuscì a raggiungere il padre, gli consegnò il tascapane e gli diede un bacio. Da quel momento non lo vide più. Quel ricordo lo ha accompagnato per tutta la vita alimentando il suo impegno nel custodire la memoria. Classe 1930, Bruno avrebbe compiuto 94 anni tra pochi giorni. Ho un solo rammarico: ci teneva tanto a veder realizzato il Memoriale di Niccioleta, purtroppo non ha fatto in tempo. Sarà nostro compito, ora più che mai, portare a termine questo progetto e dedicarlo ai testimoni che non ci sono più, che con la loro voce ci hanno aiutato a mantenere viva l’attenzione sulla strage”.
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