SANITA'
L’azienda USL Toscana sud est passa al digitale
Dopo quasi quarant’anni, i CD con le immagini radiografiche vanno ufficialmente in pensione. La Asl Toscana sud est ha avviato il percorso che porterà, a partire dal 1° marzo 2026, alla completa dematerializzazione dei referti diagnostici, diventando così la prima Azienda sanitaria in Toscana a compiere questo passo.
A partire da quella data, non sarà più necessario ritirare o conservare il CD: referti e immagini saranno disponibili esclusivamente in formato digitale, accessibili in due modalità semplici e sicure.

Le immagini saranno disponibili per 30 giorni dalla data dell’esame; successivamente potranno comunque essere richieste allo sportello con un piccolo contributo per la riproduzione. I referti resteranno sempre consultabili tramite Fascicolo Sanitario Elettronico e l’app regionale InSalute; in una fase successiva, anche le immagini saranno disponibili sul Fascicolo. L’intero sistema è GDPR compliant, conforme alle normative sulla privacy e sulla sicurezza dei dati.
“Questo progetto segna un passaggio decisivo nel percorso di digitalizzazione dei nostri servizi. Innovazione e semplificazione sono le nostre parole chiave, e la dematerializzazione dei referti è una scelta che guarda al futuro: offre modalità di accesso più semplici, sicure e sostenibili. Puntiamo con convinzione sulla tecnologia come leva per migliorare la qualità delle prestazioni e rendere la sanità sempre più vicina ai cittadini”, sottolinea Marco Torre, direttore generale della Asl Toscana sud est.
“La dematerializzazione dei CD è un cambiamento concreto che semplifica la vita ai cittadini, riduce i costi e tutela l’ambiente – spiega Alessandro Militello, direttore dell’Area Dipartimentale Governo Sistemi di Prenotazione CUP e Pagamento Prestazioni –. Fino al 1° marzo 2026 chi lo desidera potrà ancora chiedere la consegna del CD, ma non sarà più fornito in automatico. Da quella data, il formato digitale diventerà l’unico canale di consegna delle immagini. È un passaggio culturale oltre che tecnologico, verso una sanità sempre più moderna e sostenibile.”
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