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Nei cieli

Terrore sull'Oceano Atlantico: cede il motore e aereo piomba nell'oscurità. Passeggera racconta: "Pensavo di morire"

Giovanni Ramiri

24 Ottobre 2025, 21:10

Terrore sull'Oceano Atlantico: cede il motore e aereo piomba nell'oscurità. Passeggera racconta: "Pensavo di morire"

Un aereo Delta e (nel riquadro) Lohanny Santos

Un tranquillo viaggio transatlantico si è trasformato in un’esperienza di terrore per oltre duecento persone a bordo del volo Delta Air Lines DL45, partito da Dublino e diretto a New York JFK, quando il motore sinistro ha improvvisamente ceduto nel cuore dell’oceano Atlantico. Erano da poco passate le sette di sera quando l’aereo, un Airbus A330 in servizio regolare sulla rotta Irlanda–Stati Uniti, ha perso potenza su uno dei due propulsori e la cabina è sprofondata nell’oscurità.

Secondo quanto riportato dal New York Post, alcuni passeggeri hanno descritto un momento di panico assoluto: le luci si sono spente di colpo, il velivolo ha iniziato a tremare violentemente e in pochi secondi si è diffuso un silenzio irreale. Le maschere d’ossigeno non sono cadute, ma molti hanno pensato che il peggio fosse imminente. «Giuro che ho creduto di morire», ha raccontato Lohanny Santos, una passeggera che ha condiviso la sua esperienza su TikTok, ancora sotto shock per la paura vissuta.

Lohanny Santos

In mezzo al caos, gli assistenti di volo hanno mantenuto la calma, urlando le istruzioni di emergenza e invitando tutti a indossare i giubbotti salvagente. Alcuni passeggeri sono scoppiati in lacrime, altri hanno cercato conforto l’uno nell’altro. In quel momento, il destino ha voluto che accanto a Santos fosse seduto Martin King, noto conduttore televisivo irlandese, che le ha offerto la mano e un minimo di serenità. «Mi ha lasciato stringergli il braccio per tutto il tempo», ha raccontato la donna, «e quando finalmente siamo atterrati, l’aereo è esploso in un applauso liberatorio. Non ci potevamo credere: eravamo vivi».

Il comandante ha deciso di deviare verso nord, scegliendo l’aeroporto più vicino in grado di accogliere un grande jet in difficoltà: Keflavík International Airport, in Islanda. Dopo circa mezz’ora di volo d’emergenza, l’aereo è atterrato alle 20:45 ora locale, accolto da squadre di soccorso e mezzi dei vigili del fuoco schierati lungo la pista. Nessuno è rimasto ferito, ma l’emozione è stata fortissima. Le immagini dei passeggeri che scendono dalla scaletta con il volto stanco e gli occhi lucidi raccontano meglio di qualsiasi parola la tensione vissuta.

La compagnia Delta Air Lines ha diffuso una nota in cui ha confermato il guasto e ha sottolineato che la sicurezza di passeggeri ed equipaggio è stata gestita secondo i protocolli standard, elogiando la professionalità del personale di bordo. Tutti i viaggiatori sono stati ospitati per la notte in Islanda e hanno potuto ripartire per New York il giorno successivo su un altro aeromobile.

Un aereo Delta Airlines

Resta ora da chiarire la causa precisa del malfunzionamento. Alcune prime ipotesi parlano di un problema meccanico improvviso al motore sinistro, ma l’inchiesta tecnica dovrà stabilire se si sia trattato di un guasto isolato o di un’anomalia più complessa. Le autorità islandesi e statunitensi hanno aperto un’indagine congiunta, come previsto in questi casi, per verificare la sequenza degli eventi e le procedure adottate dal personale.

Per chi era a bordo, il ricordo di quei minuti resta indelebile. «Il rumore del motore che si spegne, il buio improvviso, la paura negli occhi della gente», ha raccontato un passeggero irlandese intervistato dai media locali. «Poi, improvvisamente, il tocco dolce delle ruote sulla pista. Non ho mai sentito un suono più bello».

L’episodio del volo DL45 è uno dei rari casi in cui un aereo passeggeri è costretto a deviare sull’Atlantico per un guasto grave al motore, ma conferma anche l’efficacia dei protocolli di sicurezza dell’aviazione moderna. Gli Airbus A330 sono progettati per volare in sicurezza anche con un solo motore operativo, e il sangue freddo del comandante ha evitato che la situazione degenerasse.

Quella notte, l’oceano era nero e silenzioso, ma nel buio di una cabina piena di paura, la competenza e la calma dell’equipaggio hanno salvato vite. Per molti, il viaggio verso New York si è trasformato in una lezione di umanità, di fiducia e di coraggio. Quando il giorno dopo i passeggeri sono finalmente arrivati a destinazione, il volo non era più solo un tragitto tra due città, ma un racconto di sopravvivenza e gratitudine.

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