SALUTE
È arrivata in Italia la nuova influenza stagionale e gli esperti avvertono che la stagione 2025-2026 potrebbe essere tra le più intense degli ultimi anni. I primi casi sono stati segnalati in Lombardia e Lazio, confermando l’inizio ufficiale dell’ondata influenzale prevista per l’autunno. Con le temperature in calo, la nuova influenza si prepara a raggiungere il suo picco tra novembre e dicembre.
La nuova influenza presenta sintomi classici ma con un’intensità più marcata: febbre improvvisa sopra i 38°c, dolori muscolari e articolari, stanchezza diffusa, naso chiuso o che cola, tosse secca e gola infiammata. In alcuni casi possono comparire nausea, vomito o diarrea, soprattutto nei bambini e negli anziani. L’incubazione è di circa 2-3 giorni e la durata media dei sintomi non supera i cinque, anche se la spossatezza può perdurare per oltre una settimana.
Quest’anno predominano i ceppi A/H3N2 e B/Victoria, già osservati in Asia e in Australia dove hanno causato un aumento significativo dei casi. Secondo i virologi queste varianti potrebbero diffondersi rapidamente in Europa, con un impatto simile o superiore a quello della passata stagione, quando si registrò un totale di circa 15 milioni di contagi.

Gli esperti temono una pressione crescente sui servizi sanitari, complicata dal contemporaneo aumento dei virus respiratori come rinovirus e Rsv. La combinazione delle basse temperature e dell’umidità tipiche di novembre e dicembre potrebbe favorire la diffusione del contagio. In base alle stime, tra il 15 e il 25% della popolazione italiana potrebbe ammalarsi nel corso della stagione.
Per contenere la diffusione del virus, è partita a inizio ottobre la campagna vaccinale antinfluenzale in tutte le regioni italiane. L’obiettivo è raggiungere almeno il 75% delle persone appartenenti ai gruppi a rischio: over 60, soggetti fragili, donne in gravidanza e operatori sanitari. In molte regioni è prevista anche la co-somministrazione con il vaccino anti-Covid, aggiornato alla variante LP.8.1. Il ministero della Salute raccomanda infatti la vaccinazione come la misura più efficace per prevenire complicanze e ridurre la pressione sugli ospedali. Accanto al vaccino, restano validi i consigli igienici di base: lavaggio frequente delle mani, uso della mascherina in luoghi chiusi affollati e isolamento in caso di sintomi.
Le cure si basano principalmente sul riposo, l’idratazione e l’uso di antipiretici per ridurre febbre e dolori. I farmaci antivirali come oseltamivir o zanamivir possono essere prescritti nei casi più gravi, purché somministrati entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. Gli esperti raccomandano di non abusare di antibiotici, inutili contro le infezioni virali.

In attesa del picco – come detto, atteso tra novembre e dicembre – secondo gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio virus respiratori e dall’Istituto superiore di sanità, l’Italia si trova già in una fase di rapida ascesa dei contagi influenzali. Nel corso delle prime tre settimane di ottobre 2025, sono già stati rilevati oltre 600mila nuovi casi di sindromi simil-influenzali, con una crescita del 30% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.
Il virus prevalente resta l’A/H3N2, affiancato dal ceppo B/Victoria, la cui circolazione è in accelerazione in quasi tutte le regioni del Centro-Nord, in particolare Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana. Gli esperti dell’Osservatorio stimano che, se l’attuale ritmo di trasmissione verrà confermato, entro il mese di novembre gli italiani colpiti potrebbero superare la soglia dei 2 milioni, con un picco atteso tra fine novembre e la prima metà di dicembre.
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