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SANITÀ

Infermieristica in controtendenza a Grosseto: "Professione ambita, tutti i posti sono coperti"

Luca Grechi, presidente di Opi: "C'è comunque da lavorare sul calo di appeal della professione"

Roberto Bata

24 Settembre 2025, 18:04

Infermieristica in controtendenza a Grosseto: "Professione ambita, tutti i posti sono coperti"

Luca Grechi, presidente di Opi Grosseto

Le professioni sanitarie e il corso di laurea in Infermieristica continuano a interessare – nonostante il trend negativo nazionale – gli studenti che decidono di intraprendere il loro percorso all’Università degli studi di Siena e quindi anche al Polo universitario grossetano.

“Siamo soddisfatti dei numeri registrati – dichiara Luca Grechi, presidente di Opi Grosseto, l'Ordine delle professioni infermieristiche – perché significa che la nostra professione, e più in generale le professioni infermieristiche, continuano sul territorio a rappresentare un percorso di studi e uno sbocco professionale ambito”. Dalle graduatorie pubblicate dall’ateneo senese a seguito dell’esame di ammissione dell’8 settembre scorso, infatti, emerge che le domande presentate per le professioni sanitarie sono state 590 e, di queste, per quanto riguarda l’infermieristica, 54 sono state su Grosseto, 99 su Siena e 53 su Arezzo. In pratica, tutti i posti messi a bando sono stati ricoperti“È un dato che conferma un trend stabile su questo territorio – continua Grechi – e che è in controtendenza rispetto a quanto accade nel resto di Italia”.

Come ha evidenziato l’analisi della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), il numero complessivo di domande presentate in 41 atenei pubblici per i corsi di laurea infermieristici non coprirà nell’immediato il numero di posti messi a bando e, in molti casi, si dovranno attendere gli esiti del semestre filtro previsto per Medicina per avere nuove iscrizioni. Non sarà questo, quindi, il caso di Grosseto. A livello nazionale, comunque, il progressivo aumento negli anni della disponibilità di posti – chiesto con forza da Regioni, Province autonome e Ordine professionale – non è andato di pari passo con un'analoga crescita di iscrizioni ai test, sebbene con differenze territoriali.

“Pur con soddisfazione per i ‘numeri’ grossetani – ribadisce il presidente Grechi – dobbiamo lavorare sul calo di appeal della professione, perché il fabbisogno di infermieri, anche in ragione del continuo aumento dell’età della popolazione, è e sarà sempre più alto. Dobbiamo quindi lavorare sulla mancanza di prospettive di carriera, sull’adeguamento delle retribuzioni in base alle responsabilità, sui carichi di lavoro, sulla conciliazione vita lavorativa e famigliare, ma anche sulle tempistiche dell’iscrizione ai test di ingresso: i bandi, spesso, vengono pubblicati nel mese di agosto e non si dà quindi modo ad aspiranti studenti e famiglie di ponderare con serenità le scelte”.

In Italia, comunque, il numero complessivo di laureati in infermieristica cresce costantemente: basti pensare che si è passati dai quasi 9mila laureati del 2004 agli 11mila 400 del 2024, con un aumento del 28,6%. “Si stima che nel 2027 i laureati in infermieristica in Italia saranno 14.500 – conclude Grechi – che sono comunque numeri insufficienti per rispondere al turnover degli infermieri che, ogni anno, vanno in pensione e che si attestano sulle 25mila unità”. 

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