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AMBIENTE

Gestione dei fiumi e taglio della vegetazione, patto tra Parco della Maremma e Consorzio di bonifica

I presidenti Rusci e Vanni: "Sarà costituito un tavolo tecnico per sperimentare nuove tecniche di taglio"

Roberto Bata

16 Settembre 2025, 15:59

Gestione dei fiumi e taglio della vegetazione, patto tra Parco della Maremma e Consorzio di bonifica

Simone Rusci e Federico Vanni

Un confronto, concluso con la definizione di un sodalizio, che nasce a seguito della decisione dell'ente Parco di chiedere maggiori garanzie rispetto al taglio della vegetazione ripariale lungo in tratto del fiume Ombrone, che ha generato un dibattito e, adesso, dato il via a un accordo che coinvolgerà più soggetti, determinati a lavorare per il bene comune del fiume. Anche il Consorzio di Bonifica è intervenuto sull’argomento, evidenziando come l’azione di difesa delle comunità dal rischio idraulico, in un’ottica di sviluppo sostenibile e di tutela del nostro ambiente, non può che andare di pari passo con tecniche di taglio sempre più in armonia con la natura e la biodiversità.
“Abbiamo deciso di costituire un tavolo tecnico guidato dal Parco della Maremma e dal Consorzio – spiega Simone Rusci, presidente del Parco della Maremma – al quale parteciperà anche il Comitato scientifico del Parco, gli uffici competenti della Regione Toscana e gli enti tecnici e istituzionali interessati al fiume, con l’obiettivo di definire strategie e pratiche di intervento per agire sui corsi d’acqua. L’obiettivo è quello di definire modalità sperimentali che tengano conto del contesto climatico ed ecologico che negli ultimi anni è profondamente mutato. Il tavolo tecnico avrà il compito di sperimentare nuove tecniche di taglio e di reimpianto, misurando effetti e impatti”.
“L’inizio della collaborazione con il Parco della Maremma – aggiunge Federico Vanni, presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud – rappresenta per il nostro ente un passaggio importante nella strategia che abbiamo impostato: da un lato gli interventi necessari sui corsi d’acqua, dall’altro la tutela del nostro ambiente. L’idea è quella di mettere a sistema le nostre competenze, ma anche gli esperti delle Università toscane con le quali collaboriamo. Vogliamo mettere al centro di questo progetto le risposte scientifiche che gli studi ci daranno. È una sfida importante, alla quale tutti i soggetti interessati sono chiamati a partecipare”.
Il tavolo tecnico si occuperà anche di fare valutazioni e studi per interventi sul reticolo secondario, su fossi e canali, che rappresentano habitat importanti per molte specie di rettili e uccelli. Al vaglio anche alcune ipotesi di ricostruzione di habitat e di interventi compensativi.
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