AMBIENTE
La Diaccia Botrona
"L’esperienza grossetana dovrebbe insegnare – osservano –: in passato sono stati autorizzati, con prescrizioni a futura memoria, ben otto impianti a biogas. In alcuni casi non sono state rispettate norme e prescrizioni, generando cattivi odori che hanno interessato gran parte della città e delle frazioni vicine. In più occasioni enti e carabinieri hanno documentato inquinamenti ambientali. Recentemente due impianti sono stati posti sotto sequestro dalla Procura della Repubblica. Alla luce di questi precedenti, desta forte preoccupazione che la riconversione dell’impianto di Cernaia implichi un aumento significativo delle quantità di materiale in ingresso e in uscita, con il conseguente incremento del rischio di impatti negativi sull’ambiente circostante".
"Riteniamo fondamentale – dichiarano – che la cittadinanza e le realtà associative siano coinvolte in decisioni che possono avere conseguenze rilevanti sull’ambiente, sulla salute e sul futuro del nostro territorio. Trasparenza e partecipazione, principi sanciti dalla Costituzione, dalle leggi nazionali e regionali e dagli Statuti dei Comuni, sono imprescindibili soprattutto quando, come in questo caso, si parla di pianificazione territoriale con progetti che presentano potenziali impatti ambientali e sociali significativi. La Diaccia Botrona è un patrimonio naturale di valore internazionale, che va tutelato con la massima attenzione. È infatti Riserva naturale provinciale, parte della Rete Natura 2000 come Zona speciale di conservazione (Direttiva Habitat) e Zona di protezione speciale (Direttiva Uccelli), nonché Zona umida di importanza internazionale riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar. Per questo riteniamo doveroso aprire un percorso partecipativo che garantisca ascolto e confronto reale con la comunità locale".
"Auspichiamo che il Presidente della Provincia Francesco Limatola e i sindaci di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e di Castiglione della Pescaia Elena Nappi accolgano la richiesta delle associazioni – concludono –. È una questione di democrazia, oltre che di tutela ambientale".
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