Acque eccellenti lungo la costa castiglionese
Le acque alla foce del fiume Bruna risultano tra le migliori della Toscana. A certificarlo è il report di Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente a difesa delle acque e delle coste, che ogni anno rileva la presenza di batteri, in particolare alla foce dei fiumi.
Se oltre il 60% dei campioni raccolti lungo le coste toscane è risultato fuori dai limiti di legge, il tratto alla foce del Bruna è entro i limiti, sia per la presenza di Escherichia Coli che di Enterococchi.
«Anche quest’anno Goletta Verde promuove la qualità delle nostre acque – dichiara con soddisfazione il sindaco Elena Nappi – e conferma ancora una volta l’importanza dei monitoraggi stagionali di Arpat, con la quale stiamo lavorando ad un importante protocollo d’intesa a tutela della salute dei bagnanti».
La sindaca sottolinea anche le criticità legate alle tempistiche dei controlli: «Arpat, infatti, programma all’inizio di ogni anno gli interventi di campionamento sulle acque di balneazione dei vari comuni, ma spesso capita che, in caso di eventi metereologici straordinari e copiosi, la data dei controlli cada proprio il giorno successivo a queste abbondanti piogge costringendo i Comuni ad emettere un’ordinanza di divieto di balneazione in alcuni punti in cui fossi o fiumi arrivano al mare ma in un momento tardivo rispetto alla reali necessità di tutela del l’incolumità della salute pubblica perché la risposta alle analisi arriva 48 ore dopo il prelievo».
Per evitare questi ritardi, l’amministrazione sta studiando una procedura preventiva che possa essere estesa a tutta la costa: «In modo che i bagnanti sappiano di non dover entrare in acqua il giorno successivo al verificarsi di eventi calamitosi senza bisogno di fare le analisi, che potranno essere effettuate in un momento successivo, evitando così di avere inutili fuori norma che non solo non garantiscono la salute dei bagnanti ma che addirittura possono ledere l’immagine e l’economia dei nostri territori, sempre attenti alla gestione della acque, per quelle zone sotto l’influenza delle piene dei corsi di acqua».
La riflessione arriva in un momento in cui i comuni costieri sono sempre più consapevoli di essere al centro di un cambiamento climatico epocale, con la necessità di convivere con i suoi effetti cercando di ridurre l’impatto negativo sul turismo e sull’economia locale.
«La tematica della qualità delle acque di balneazione – conclude la prima cittadina – mi sta molto a cuore non solo come sindaco ma anche come delegata Anci alle “politiche del mare e promozione della costa” per questo ho pensato di coinvolgere Arpat in un confronto costruttivo sui campionamenti delle acque di balneazione».
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