Si sono laureate insieme, entrambe in Ingegneria. Beatrice al Politecnico di Milano in Ingegneria gestionale, Lucia all'Università telematica eCampus in Ingegneria civile e ambientale. Beatrice è la figlia di Lucia, che ha ripreso gli studi dopo averli interrotti 25 anni fa. E quest'estate si sono ritrovate entrambe con la corona d'alloro in testa. A raccontare la loro storia – con comprensibile orgoglio – è il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, padre di Beatrice e marito di Lucia.
"Vi ringrazio, Beatrice e Lucia – scrive Vivarelli Colonna –, mi avete donato una grande gioia, una grandissima soddisfazione, avete ambedue raggiunto due traguardi molto importanti, molto difficili da ottenersi, con tempi, stili e modalità diverse, ma con un punto in comune inequivocabile: la grandezza del risultato ottenuto".
"Beatrice, figlia mia, hai cominciato la scuola un anno prima e ti sei laureata un anno prima, lo hai fatto al Politecnico di Milano in ingegneria gestionale, lo hai fatto bruciando i tempi e facendolo sembrare quasi facile. Fin da piccola sei stata stupefacente in tutto quello che hai fatto, per la semplicità e la tranquillità con cui hai superato i problemi ed hai conseguito i tuoi brillantissimi risultati. Ricordo quando alle medie leggevi tre libri a settimana mentre le tue amiche uscivano a giocare. È tipico dei fenomeni, e dei fuoriclasse, quello di far sembrare le cose difficili facili, tu ci sei riuscita in pieno, dai 100 centesimi al liceo classico Carducci Ricasoli di Grosseto, alla laurea in Ingegneria gestionale, vivendo la tua vita piena di giovane fanciulla, non facendoti mancare niente e dimostrando una capacità di coordinamento del tempo ed organizzativa da manuale. Non ti sei mai lamentata, non hai mai avuto attimi di cedimento, sei sempre andata avanti come un rullo compressore. Ripeto, facendo sembrare una cosa difficilissima oserei dire semplice; sono sempre rimasto affascinato dalla tua capacità di gestire la tua vita con grande indipendenza e autonomia, ma sempre con un orecchio e un occhio attento agli esempi che ti pervenivano dalle persone che ami. Mi hai dato una grandissima soddisfazione e auguro a tanti genitori di poter provare quello che ho provato io".
"Poi te, Lucia – racconta ancora il sindaco –, una spettacolare studentessa universitaria di Architettura a Firenze, avevi dato 28 esami con la media del 29, te ne mancavano due. Poi hai incontrato me, ed hai deciso di dedicare la tua vita a me, mi hai sostenuto in tutto, ti sei sacrificata in tutto per me, lo hai fatto con una forza incredibile, sono certo che senza di te nulla di quello che sono riuscito a ottenere sarebbe stato raggiungibile. Ricordi le notti sui campi a seguire l’irrigazione dei pomodori e le levatacce mattutine per mungere le pecore, ricordi i sacrifici che abbiamo fatto? Abbiamo sempre lavorato tantissimo e cercato di fare del nostro meglio, ma laggiù nel tuo cuore, il dispiacere di non aver concluso gli studi con una laurea, ti faceva male. Hai sistemato tutto, sei stata la componente fondamentale del nostro binomio e poi, ispirata e ammirata dai risultati di Bibi, hai deciso di riprendere gli studi a cinquant’anni, dopo 25 anni di totale inattività universitaria. Non hai scelto la via più facile. Anche tu, come Bibi, hai scelto quella più difficile. Sei riuscita a dare 10 esami di Ingegneria, difficilissimi, soprattutto se si pensa che hai fatto tutto da sola, senza nessun aiuto, studiando la notte e lavorando di giorno, con una capacità, una volontà da far sembrare anche te una cosa difficilissima oserei dire facile. Ti sei laureata in ingegneria civile e ambientale e insieme a Bibi mi avete dato la più grande soddisfazione che io nella mia vita mai abbia provato, per come lo avete fatto, per la forza che avete espresso, per le capacità, la volontà, la dedizione ed il sacrificio che avete dimostrato".
"Oggi mi trovo nella condizione di poter abbracciare due ingegneri, continuando il percorso iniziato da mio nonno Cesare che lassù sono certo, sorride commosso. Non avevate bisogno di dimostrare niente a nessuno e avete vinto la battaglia più difficile, quella che si combatte con se stessi. Sono colmo di gioia e di ammirazione, fiero di voi e anziché camminare, oggi, fluttuerò. Un esempio bellissimo che spero serva ad ispirare tanti altri e a far capire a loro che qualunque ostacolo ci sia nella vita, si può superare, si può vincere e si può diventare persone migliori, mai abbattersi e sempre avanti. Oggi mi avete reso un uomo migliore, grazie!".
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