GROSSETO
Il Corridoio Tirrenico
L'allarme lanciato da Confindustria Toscana Sud in merito all'arretratezza infrastrutturale maremmana – a partire dal Corridoio Tirrenico – non è rimasto inascoltato. E anche la Cgil è pronta a dare battaglia.
"Il recente dossier di Confindustria sui problemi irrisolti dei grandi assi viari che attraversano la provincia di Grosseto, a partire dall’adeguamento dell’Aurelia, è per quanto concerne la Cgil un documento pienamente condivisibile – dichiara la segretaria della Cgil grossetana, Monica Pagni –. Le preoccupazioni espresse dell'associazione degli industriali rispetto all'impatto del pluridecennale ritardo sulla realizzazione del corridoio tirrenico, d’altronde, sono sovrapponibili a quelle espresse a cadenza regolare dalla Camera del lavoro di Grosseto, oramai da troppi anni a questa parte. Così come a quelle delle altre associazioni di categoria che periodicamente sono intervenute sul tema".
"Abbiamo faticosamente trovato un punto di sintesi condiviso nell'adeguamento dell'Aurelia. Tuttavia oggi, da parte del Governo, che proprio in nome del “bagno di realismo” aveva assicurato di essere in grado di iniziare ad adeguare il tratto di Aurelia da Capalbio a Grosseto, addirittura prevedendo l'apertura dei primi cantieri per il 2025, non possiamo che constatare un immobilismo assoluto e imbarazzante che penalizza in modo inaccettabile tutto il tessuto produttivo della provincia. Oltre a ignorare nei fatti l’urgenza della messa in sicurezza di un'arteria di grande collegamento che continua ad essere caratterizzata da tanti ingressi a raso nel tratto a sud del capoluogo, che quotidianamente mettono a rischio la vita di chi utilizza l'infrastruttura. La recente bocciatura dell’ordine del giorno dell’onorevole Marco Simiani sul miliardo e mezzo da trovare per l'adeguamento della strada statale 1 Aurelia, in sede di approvazione di decreto infrastrutture 73/2005, che nulla prevede in proposito, dimostra la pervicace volontà di politicizzare strumentalmente e inutilmente un problema oggettivo che chiunque dice a parole di voler risolvere".
"Come sistema associativo locale, a prescindere dal colore del Governo pro tempore del momento – aggiunge la segretaria della camera del lavoro di Grosseto – abbiamo già dimostrato con atti concreti di saper dare priorità alla tutela e all’interesse del nostro territorio. In questo solco, la Cgil propone a tutti gli interlocutori che a suo tempo posero la questione dell'adeguamento della “Tirrenica” al centro della piattaforma per lo sviluppo economico della Maremma promosso dal comitato “Grosseto Sì, va avanti!”, di tornare a mobilitarsi in modo unitario e rumoroso. Per dare voce a questo territorio, e alla sua rivendicazione del diritto ad avere un'infrastruttura determinante per il proprio sviluppo e la propria emancipazione economica. Invitiamo pertanto la Camera di Commercio, magari cercando di includere Provincia, istituzioni locali e parlamentari del territorio, che già negli anni passati era stata individuata come regista del comitato Grosseto Sì, va avanti!, a riprendere le fila di quell'iniziativa convocando tutti i soggetti che ne hanno fatto parte per concordare insieme le forme della mobilitazione. Non escludendo iniziative pesanti come il rallentamento, quasi blocco della stessa strada statale Aurelia, od altre forme che verranno ritenute opportune. Per quanto ci riguarda – conclude Pagni - non c'è tempo da perdere. E prima della pausa di mezzo agosto riterremo che sarebbe opportuno avere una prima riunione del comitato".
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