GROSSETO
Le grandi manovre per l'anno scolastico 2025/2026 sono cominciate e anche in provincia di Grosseto arrivano buone notizie per gli idonei del concorso Pnrr bandito nel 2020. Dopo anni di attesa, soprattutto per la scuola primaria, stanno finalmente arrivando le nomine in ruolo.
"Sono persone che hanno superato una selezione pubblica, che hanno creduto nella scuola e che non meritavano di attendere così tanto – sottolinea Alessandra Vegni, segretaria generale della Flc Cgil di Grosseto –. È un primo risultato importante, che arriva anche grazie alle battaglie che la Cgil ha portato avanti a livello nazionale e territoriale, affinché gli idonei non venissero dimenticati".
A livello regionale, i posti destinati alla Toscana per le assunzioni a tempo indeterminato sono 3.097, ma secondo le proiezioni solo 2.866 saranno effettivamente utilizzati, 250 in meno del totale disponibile. Una carenza causata soprattutto dai ritardi nella pubblicazione e nel completamento delle graduatorie di concorso, in particolare per alcune classi.
"Molte graduatorie stanno per esaurirsi, e questo è un segnale positivo – continua Vegni – ma in diversi settori restano ancora centinaia di idonei in attesa. È inaccettabile. Servono risposte ora, non si può continuare a rimandare. Parliamo di insegnanti formati, pronti, che spesso già lavorano nella scuola con contratti precari e che meritano di essere stabilizzati".
La Flc Cgil di Grosseto esprime anche preoccupazione per i tagli annunciati alla scuola pubblica: in Toscana si perderanno 375 cattedre a tempo pieno già dal prossimo anno. "Un taglio – osserva Vegni – che toccherà inevitabilmente anche la nostra provincia. Un taglio che non tiene conto dei reali bisogni della scuola, né dell'impegno profuso da migliaia di insegnanti per garantire la qualità della didattica nonostante organici ridotti e classi sempre più complesse. Abbiamo bisogno di stabilità, di continuità, di una scuola che dia certezze. Per questo continueremo a vigilare e a chiedere che si proceda rapidamente con l'esaurimento delle graduatorie e con un piano serio per il futuro dell'istruzione pubblica. A partire da chi nella scuola ci crede e ci lavora ogni giorno, anche da precario".
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