GROSSETO
Il 19 luglio 2020, il giorno successivo all'atto vandalico contro la lapide dei Partigiani a Porta Vecchia, l'associazione "Grosseto al centro" si rivolse a tutti i consiglieri comunali di Grosseto chiedendo che venisse applicata una misura già prevista dalla legge: "Adottare il lavoro di pubblica utilità come risposta educativa per chi danneggia monumenti, arredi urbani e privati, e per chi viene colto ad abbandonare rifiuti. Una cosa semplice e concreta – ricordano – perché la repressione da sola non basta, occorre educare e far riflettere, trasformando gli errori in occasioni di crescita e di restituzione di qualcosa di buono e utile alla comunità".
"A distanza di cinque anni non ci risulta che quanto proposto sia stato preso in considerazione, né che siano state avviate azioni in tal senso. Eppure, anche quest’estate – osservano – abbiamo visto gravi episodi di violenza, aggressioni, vandalismo, danneggiamenti e degrado, nel centro storico come a Marina di Grosseto. Segnali preoccupanti di un malessere sociale che va affrontato non solo con divieti e punizioni, ma anche con strumenti educativi, riparativi e civici".
E così l'associazione rinnova l'appello al Comune di Grosseto. "Chiediamo percorsi di lavoro di pubblica utilità nei regolamenti comunali (di polizia urbana, per la tutela del patrimonio culturale, per la gestione dei rifiuti) come misura alternativa al pagamento delle multe per atti vandalici, abbandono di rifiuti e degrado urbano; il rinnovo della convenzione fra il Tribunale e il Comune di Grosseto; l'introduzione del “tutor civico” per accompagnare i soggetti coinvolti in un’esperienza concreta di cittadinanza attiva, cura e memoria, coinvolgendo le associazioni del territorio".
"Il lavoro di pubblica utilità – concludono a Grosseto al centro – non è una proposta punitiva, ma costruttiva: aiuta chi sbaglia a comprendere, e restituisce valore a tutta la città. Grosseto non può più permettersi di ignorare strumenti utili, già disponibili e a costo quasi zero, per promuovere il rispetto degli spazi comuni, la cura del bene pubblico e una convivenza civile più consapevole. Ogni gesto vandalico può diventare un’occasione per imparare, riparare e migliorare. A cinque anni dal nostro primo appello, torniamo a chiedere azioni concrete all’Amministrazione comunale. Non lasciamo che il tempo cancelli il buon senso".
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