Venerdì 05 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA

Clima pazzo tra caldo torrido, piogge e vento: è strage di girasoli in campagna. Salvo il frumento

L'allarme di Coldiretti: "Accelerare gli investimenti pubblici e privati sulla protezione delle coltivazioni"

Roberto Bata

15 Luglio 2025, 16:27

Clima pazzo tra caldo torrido, piogge e vento: è strage di girasoli in campagna. Salvo il frumento

Dal caldo torrido ai temporali (e viceversa) in pochi giorni. Un clima pazzo, letale per le colture. E così, dopo i meloni bruciati ad Albinia, nelle campagne si registra anche una strage di girasoli. Ad esempio a Castiglione della Pescaia. E Coldiretti lancia l'allarme: "Dall'inizio dell'anno sono triplicati gli eventi estremi. E queste sono le conseguenze". 

"Il passaggio dell’ultima perturbazione di questa pazza estate – osservano da Coldiretti – ha lasciato una nuova scia di danni e raccolti mancati nelle campagne della Maremma. L’immagine dei meloni e delle angurie bruciate nella zona di Albinia e degli incendi degli scorsi giorni, hanno lasciato al posto a quella di interi filari di girasole piegati ed abbattuti dalle piogge e dalle forte raffiche di vento della scorsa domenica. Diverse le aziende finite nell’occhio del maltempo nella zona di Castiglione. Almeno una trentina gli ettari di terreni che non potranno essere raccolti. Salvo il frumento che era stato trebbiato appena in tempo".

“In poche ore – dichiara Simone Castelli, presidente di Coldiretti Grosseto – siamo passati dal caldo record che scotta i meloni, le melanzane e i pomodori in campo alle piogge torrenziali che, a macchia di leopardo, con una forza impressionante, hanno interessato anche il nostro territorio. Il settore agricolo è il primo a pagare il prezzo del clima impazzito: le colture sono in campo tutto l’anno e non possono essere ne spostate ne protette facilmente. I danni alle coltivazioni, pronte per essere raccolte o prossime, sono ancora una volta pesanti”. 

Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti. Dall’inizio dell’anno ad oggi i fenomeni atmosferici eccezionali sono triplicati. Le previsioni nel medio-lungo periodo tracciate dall’Esa, l’agenzia europea per l’ambiente, non sono incoraggianti con l’Italia che già oggi, considerando il periodo 1980-2023, ha già registrato 135 miliardi di euro di perdite economiche, in buona parte a spese proprio dell’agricoltura. Circa 4 miliardi nel solo 2024, pari allo 0,2% del Pil che potrebbero arrivare, senza le adeguate contromisure, a 100 miliardi nel 2050.

“È fondamentale accelerare gli investimenti pubblici e privati sulla prevenzione attiva come reti antigrandine, impianti antigelo, sulla nuova genetica green e sulla resilienza della nostra agricoltura: è una questione di competitività e di sicurezza alimentare – prosegue Castelli –. La realizzazione e il recupero dei laghetti aziendali è l’altra grande sfida nei confronti della quale dobbiamo accelerare per mitigare l’impatto degli eventi estremi meteorologico riducendo i rischi idrogeologici e di alluvione e recuperare una risorsa importante da impiegare nei momenti di caldo e stress idrico. Così come è necessario semplificare e rendere più veloci gli indennizzi per le imprese assegnatarie. Un altro tema centrale è quello della gestione del rischio. Fare agricoltura oggi significa proteggere anche gli investimenti: le assicurazioni agevolate contro eventi come la grandine, il gelo, la siccità e le alluvioni, sono strumenti di tutela diretti ed efficaci. Oggi, in Toscana, solo un’impresa su cinque, si assicurano per difendersi dalle calamità. Ancora troppo poche”.

```

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie