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Sperimentazione sanitaria sotto esame: i sopralluoghi dei pensionati nelle nuove strutture della provincia

L’accordo siglato dai sindacati con la Regione Toscana nel maggio del 2024 riconosce alle categorie dei pensionati un ruolo attivo nel nuovo modello di sanità territoriale

Roberto Bata

19 Giugno 2025, 23:29

Sperimentazione sanitaria sotto esame: i sopralluoghi dei pensionati nelle nuove strutture della provincia
Le organizzazioni sindacali confederali hanno stipulato un accordo con la Regione Toscana per coinvolgere in maniera diretta le categorie dei pensionati nell’attuazione del nuovo sistema di sanità territoriale: queste potranno infatti monitorare lo stato di avanzamento, valutare la capacità di risposta e – se necessario – intervenire proponendo soluzioni per far apportare gli opportuni aggiustamenti.  
Sono tre le strutture visitate dai Pensionati: la Cot, Centrale operativa territoriale, di Orbetello, la Casa di comunità di Castel del Piano e l’ospedale di comunità di Grosseto.

“La federazione Pensionati Cisl di Grosseto – spiega il segretario generale Massimo Sbrilli – ha concluso nei giorni scorsi, assieme ai delegati delle altre organizzazioni sindacali, la prima verifica sulla sperimentazione avviata nella nostra provincia sulla messa a regime del nuovo sistema di sanità territoriale voluto dalle attuali normative e con l’attuazione dei progetti finanziati dal Pnrr. Una verifica che è resa possibile dall’accordo siglato con la Regione Toscana nel maggio del 2024 e che riconosce alle categorie dei Pensionati un ruolo attivo e privilegiato nella realizzazione del nuovo modello di sanità territoriale regionale. Un modo per poter concretamente partecipare alla costruzione di questo nuovo modello sanitario, contribuendo a renderlo efficiente nell’interesse dei cittadini”.
Massimo Sbrilli
“Gli incontri e le visite alle strutture previste sono state condotte con i responsabili e con altre figure professionali, come coordinatori infermieristici, assistenti sociali e terapisti. Tutti professionisti – sottolinea Sbrilli - che desideriamo ringraziare per la collaborazione e la disponibilità avuta nell’illustrare il nuovo modello organizzativo di cui loro sono protagonisti, che permette di rispondere a bisogni di salute dei cittadini nella nostra vasta e complicata area. Le strutture visitate sono quelle di raccordo tra i servizi sanitari ospedalieri e territoriali: in alcuni casi saranno oggetti di maggiori implementazioni da qui al 2026. Le diverse professionalità sanitarie in ogni struttura vanno costantemente garantite, altrimenti si potrebbe rendere impraticabile l’intero progetto avviato”.
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