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Maremma

La Maremma dice "sì" alla vita: oltre 750 studenti uniti per promuovere la donazione di organi

Carolina  Brugi

03 Giugno 2025, 11:03

Uno dei progetti degli studenti per promuovere la donazione di organi

Uno dei progetti degli studenti per promuovere la donazione di organi

Due giornate dense di emozioni, riflessioni e creatività hanno attraversato la Toscana del sud con un messaggio potente e universale: donare è vivere. Si è concluso con grande partecipazione il progetto regionale “La cultura del dono: per un futuro da cittadini sempre più consapevoli”, promosso dall'Organizzazione Toscana Trapianti (OTT) e dell'Asl Toscana Sud Est, coinvolgendo quasi 800 studenti e studentesse delle province di Arezzo, Siena e Grosseto.

L’iniziativa ha portato in scena il talento e l’impegno delle nuove generazioni, capaci di affrontare il delicato tema della donazione con profondità, empatia e creatività. Le giornate finali, il 29 maggio ad Arezzo nella Sala delle Logge del Grano e il 30 maggio a Grosseto all’Auditorium dell’Ospedale Misericordia, sono state un vero e proprio inno alla solidarietà. Video, monologhi teatrali, brani musicali, poster, sculture e realizzazioni in 3D hanno dato voce e forma a un unico filo conduttore: l’importanza di donare. Presenti anche le testimonianze di persone sottoposte a trapianto di organi, insieme ai rappresentanti delle associazioni AIDO, ADMO e AVIS, da sempre impegnate sul territorio.

"Lo scopo del progetto è sensibilizzare studentesse e studenti delle classi quarte e quinte alla cultura della donazione di organi e sui concetti di solidarietà e altruismo – ha dichiarato la dottoressa Lara Entani Santini, direttrice UOSD Coordinamento Locale Donazioni e Trapianto e Responsabile Coordinamento Area Vasta Sud Est –. Tutti noi abbiamo la possibilità di esprimerci in vita sulla volontà di donare i nostri organi e tessuti dopo la morte al momento del rinnovo della CIE presso gli Uffici Anagrafe dei Comuni. Quello di cui parliamo con gli studenti ha lo scopo di rendere questa scelta consapevole, fornendo le giuste informazioni. Oltre 8.000 persone sono in lista di attesa per un trapianto e la nostra scelta positiva può dare loro una concreta speranza di vita".

La dr.ssa Lara Entani

Anche il dottor Aniello Buccino, responsabile Educazione alla Salute DipTes, ha sottolineato la portata dell’iniziativa: "Il progetto ha visto una crescita notevole negli ultimi anni, distinguendosi non solo per i numeri, ma soprattutto per la qualità dell’impatto e per il successo riscosso tra i giovani, le scuole e le associazioni. In questo anno scolastico abbiamo raggiunto 767 fra studenti e studentesse su tutto il territorio aziendale, consolidando questa iniziativa come una buona pratica all’interno della Rete Regionale Scuole che Promuovono Salute. L’entusiasmo e la capacità dei giovani di trasformare un argomento così delicato in messaggi chiari e penetranti sono la prova più evidente che investire nella formazione delle nuove generazioni è fondamentale per edificare una società più consapevole e solidale. La loro inesauribile energia e creatività sono state il cuore pulsante di questo progetto, che ha saputo toccare cuori e menti ben oltre le aspettative".

Il dottor Aniello Buccino

Hanno partecipato undici istituti scolastici superiori dell’area vasta sud est, tra cui cinque scuole della provincia di Arezzo, sei tra Grosseto e Siena. Le scuole coinvolte hanno portato avanti il progetto nel corso dell’anno scolastico, con il supporto dell’Asl e il coordinamento della dottoressa Entani Santini. Gli studenti e le studentesse hanno avuto modo non solo di apprendere, ma anche di elaborare messaggi personali e collettivi capaci di generare consapevolezza e riflessione sul valore della vita e sull’importanza di fare una scelta altruistica, informata e libera.

In un periodo storico in cui la solidarietà sembra spesso smarrita, il progetto si è rivelato un vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva. I giovani, attraverso l’arte e la comunicazione, hanno dimostrato che il futuro può essere più umano, più attento agli altri, e soprattutto più generoso

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