La storia
Shoeless Joe Jackson (foto Wikipedia)
Sono passati 104 anni. Era il 1921 quando Eddie Cicotte, Oscar "Happy" Felsch, Arnold "Chick" Gandil, Fred McMullin, Charles "Swede" Risberg, George "Buck" Weaver, Claude "Lefty" Williams e "Shoeless" Joe Jackson furono squalificati a vita per lo scandalo delle World Series (le finali del baseball americano) del 1919.
Per decisione di Rob Manfred, commissioner della Mlb (Major League Baseball), Jackson e gli altri giocatori dei Chicago White Sox sono stati rimossi (postumi) dalla lista dei giocatori squalificati a vita. È una decisione importante soprattutto per Shoeless Joe Jackson, esterno sinistro sopraffino e tra i protagonisti del film “L'Uomo dei Sogni”, problematica traduzione dall’americano Field of Dreams con Kevin Costner. Jackson diventa potenzialmente eleggibile per la Hall of Fame, di cui fanno parte tutti i migliori giocatori della storia del baseball.
Della decisione (considerata storica negli Stati Uniti, della quale beneficiano in tutto 15 giocatori tra cui un altro campione come Pete Rose) potrebbe non essere dispiaciuto Papa Leone XIV, tifoso dei Chicago White Sox. Che, quando era soltanto Robert Francis Prevost, fu pizzicato dalle telecamere di Fox sulle tribune del Cellular Field di Chicago durante le World Series, poi vinte, contro gli Houston Astros. Quasi come un segno divino, considerando che i White Sox non avevano più vinto dal 1917, prima che quella squadra venisse smantellata con le citate squalifiche di due anni dopo.
Il baseball americano è uno sport di storie incredibili. Come la maledizione di Babe Ruth contro i Boston Red Sox, della capra Billy contro i Chicago Cubs, ora che Prevost è diventato Leone XIV è arrivato il perdono per i suoi White Sox che erano diventati Black Sox.
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