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GROSSETO

Il commercio arranca anche in Maremma: "Mai cosi male da anni. E con i dazi di Trump andrà anche peggio"

Roberto Bata

04 Aprile 2025, 19:00

Il commercio arranca anche in Maremma: "Mai cosi male da anni. E con i dazi di Trump andrà anche peggio"

Marco Di Giacopo, Confesercenti

Il commercio arranca anche in Maremma. È quanto emerge da un report di Confesercenti, partendo da dati nazionali che trovano conferma a livello locale: dopo il peggior gennaio – rivela l'associazione di categoria – anche febbraio segue lo stesso trend, con l'Istat che indica la variazione tendenziale più negativa degli ultimi dieci mesi sia in valore (-1,5%) che in volume (-2,5%).

«Per le imprese operanti su piccole superfici la situazione è sempre più difficile – dichiarano da Confesercenti –. Questi segni meno si sommano, purtroppo, a quelle registrate dal 2022 ad oggi: tre anni terribili che, dalla ripresa post covid, hanno segnato ininterrottamente una caduta libera pari a -11 punti. In questi dati nazionali purtroppo si specchiano i dati locali, come è emerso anche nel recente convegno di Confesercenti che ha analizzato proprio la situazione del commercio di vicinato. Anche in Maremma quasi il 50% degli intervistati dal sondaggio fatto dall'associazione di categoria ha parlato di ricavi troppo esigui per ottenere un margine sufficiente di guadagni. Tra l'altro, anche per chi ha parlato di “aspettative rispettate” il rovescio della medaglia è stato che l'aumento dei costi ha eroso i margini di guadagno (e questo è stato riscontrato da oltre il 40% degli intervistati). Solo il 12% si è detto soddisfatto».

«Una situazione non facile da superare – afferma Marco Di Giacopo, responsabile Assoterziario Confesercenti – che si può provare ad affrontare potenziando la formazione, ma anche con eventi che ravvivino i centri storici, defiscalizzazione per i negozi di vicinato, contributi a fondo perduto. E un sostegno all'innovazione tecnologica».

«Per l'economia è uno scenario a tinte fosche – concludono da Confesercenti – che alla luce dei nuovi dazi introdotti da Trump non può che peggiorare. Il mercato interno e la ripresa dei consumi delle famiglie, in questa fase delicatissima, assumono perciò una valenza fondamentale per la tenuta economica. Con questi dati, in attesa di capire meglio quali saranno le reali conseguenze della morsa delle tariffe sui mercati mondiali, il risultato di un Pil superiore allo 0,5% sarebbe positivo anche se immaginiamo sempre più difficile da raggiungere». 

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