Grosseto
Capwatt investe 20 milioni in Maremma
Capwatt Italia, primaria azienda nel settore della produzione di energia elettrica, ha presentato un ambizioso progetto di riconversione degli impianti a biometano nell'area di Grosseto, con un investimento previsto di circa 20 milioni di euro. Durante la conferenza stampa, il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e da Sandro Bracchi, amministratore delegato di Capwatt hanno illustrato il piano. La società, che gestisce mille ettari di terreni agricoli in Maremma con potenziale di sviluppo, ha recentemente acquisito quattro impianti nella zona, partecipando con successo all'asta ministeriale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per il revamping a biometano.
"Si tratta di un'opportunità unica per il territorio grossetano - ha commentato il primo cittadino -. Il progetto contribuirà a risolvere questioni ambientali, in particolare quelle legate alle maleodoranze che hanno recentemente afflitto la città, migliorando la sostenibilità e la qualità della vita".
Tra gli obiettivi principali di Capwatt, c'è la chiusura delle vasche degli impianti attraverso l'impiego di tecnologie innovative. Inoltre, la ristrutturazione degli impianti avrà ricadute positive sull'occupazione, generando nuovi posti di lavoro e favorendo l'acquisto di beni e servizi locali. Le aziende agricole locali saranno coinvolte per la fornitura di biomasse vegetali, attraverso contratti di filiera e coltivazione.
Con un investimento di circa 20 milioni di euro, Capwatt punta a trasformare Grosseto in un polo d'eccellenza per la produzione di biometano, accrescendo i benefici ambientali ed economici della zona. Il biometano rappresenta una risorsa rinnovabile strategica per l'Italia, con un potenziale produttivo annuo stimato di circa 5 milioni di metri cubi, il che corrisponde al 13% del fabbisogno nazionale di metano fossile. La produzione di ogni chilogrammo di biometano consente un risparmio di circa 2 chilogrammi di CO2, migliorando così la sostenibilità ambientale. Inoltre, l'impiego di biomasse agricole e reflui animali promuove l'economia circolare, riducendo ulteriormente le emissioni di CO2.
Sandro Bracchi, CEO di Capwatt, spiega: "Il piano agricolo di Capwatt include interventi strategici mirati a massimizzare l'efficienza del processo produttivo e a stimolare lo sviluppo locale. L'azienda si prefigge di produrre circa 120 mila tonnellate di biomassa per alimentare l'impianto a biometano, commercializzando la produzione principale e recuperando i sottoprodotti per la produzione di biomassa energetica. Un obiettivo fondamentale è studiare e incentivare i migliori abbinamenti agricoli, promuovendo la diversificazione delle coltivazioni e sostenendo la coltura dell'olivo. Capwatt collaborerà inoltre con aziende locali per la gestione di circa 1.000 ettari, promuovendo la crescita di queste imprese nel settore dei servizi agricoli, comprendenti il trasporto, la semina, la gestione e la raccolta delle colture e dei loro sottoprodotti. Verranno effettuati investimenti anche in tecnologie avanzate per migliorare l'efficienza del processo e l'uso dei sottoprodotti."
Un'attenzione particolare sarà rivolta all'utilizzo del digestato come biofertilizzante, che potrebbe migliorare le coltivazioni agricole biologiche della Maremma, riducendo i costi per l'impiego di concimi chimici, arricchendo il contenuto organico del suolo e favorendo lo sviluppo di microrganismi benefici.
"Con questo progetto - conclude Bracchi -, Capwatt non ambisce solo a rendere Grosseto un modello virtuoso, ma intende anche fungere da motore di sviluppo per il settore agricolo locale, promuovendo efficienza e sostenibilità in tutti i suoi processi."
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