Grosseto
Nelle scuole primarie e dell'infanzia della Maremma, un gruppo di contadine-educatrici è impegnato in un’importante iniziativa educativa. L'obiettivo è mettere in guardia gli studenti sui rischi per la salute legati al consumo spesso incosciente di cibi ultra-processati e di alimenti spazzatura, come merendine, patatine, snack dolci e bevande gassate ricche di zuccheri. Questi prodotti sono spesso accessibili agli studenti anche attraverso i distributori automatici all'interno delle scuole. Tali distributori, carichi di junk food, raramente offrono alternative salutari: solo uno su tre presenta succhi o bevande a base di frutta e frutta fresca, mentre nessuno propone yogurt, latte o snack a base di verdure, secondo una recente indagine.
Questa battaglia per la salute dei giovani è condotta direttamente tra i banchi di scuola grazie all'impegno delle imprenditrici di Donne Coldiretti Grosseto. Queste donne sono attivamente coinvolte in lezioni in aula, affiancando gli insegnanti e organizzando visite delle scolaresche presso le loro aziende agricole. Lo scopo è far conoscere da vicino la vita rurale e il ruolo fondamentale della terra per la nostra sicurezza alimentare e la nostra salute. In provincia di Grosseto, circa un migliaio di bambini incontreranno queste contadine-educatrici. "Vi è ancora molto lavoro da fare e tanti studenti da persuadere a modificare le loro abitudini alimentari," spiega Marianna Dori, Responsabile Donne Coldiretti Grosseto. "Rinnoviamo il nostro impegno nelle scuole con numerose attività e supporti audio-visivi per guidare gli studenti in un viaggio esplorativo nel mondo dell'agricoltura, dell'ambiente, della dieta mediterranea e dell'alimentazione sana.
Tra i nostri obiettivi, c'è la lotta al cosiddetto cibo spazzatura, principale causa del sovrappeso di un bambino su quattro. Vogliamo promuovere, al contempo, un’alimentazione genuina, variata ed equilibrata, fondata sulla stagionalità dei prodotti agricoli e sulla vita all'aria aperta. Scegliere una merendina o una bibita gassata è una decisione, così come lo è optare per un panino col formaggio, uno snack di frutta o un succo senza zuccheri. La nostra missione è far sì che siano i bambini stessi a richiedere ai propri genitori colazioni o merende con cibi naturali, più sani e gustosi delle merende confezionate."
Le scuole devono diventare protagoniste nella diffusione e promozione concreta della Dieta Mediterranea, eliminando merendine e snack dai distributori. Questo impegno vede in prima linea Coldiretti con il progetto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare,” che negli ultimi due anni scolastici ha raggiunto quasi 40 mila studenti. "L'obiettivo," conclude Annamaria Gabbricci, vicepresidente Coldiretti Grosseto, "è formare consumatori consapevoli, valorizzare i principi della Dieta Mediterranea e ricostruire il legame tra prodotti agricoli e alimenti quotidiani. Dobbiamo fermare il consumo di cibo spazzatura, che mette a rischio la salute e aumenta l’obesità, e contrastare anche il fenomeno dello spreco, evidenziando i suoi costi etici ed economici. Invitiamo quindi gli studenti a privilegiare la vendita di prodotti naturali, stagionali e Made in Italy, permettendo loro di acquistare frutta fresca, disidratata o spremute di origine nazionale, senza zuccheri o grassi aggiunti, per una merenda sana e alternativa.
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