Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Maremma

Maiano Lavacchio: conclusa la commemorazione in ricordo dei Martiri d'Istia

Carolina  Brugi

22 Marzo 2025, 12:33

Commemorazione Maiano Lavacchio

Commemorazione Maiano Lavacchio

Questa mattina, a Maiano Lavacchio, si sono tenute le celebrazioni per commemorare l'81° anniversario della Liberazione della provincia di Grosseto. L'evento, di grande solennità, ha registrato la partecipazione delle più alte autorità civili e religiose, con l'intento di onorare il sacrificio degli undici martiri d'Istia, giovani scomparsi a causa della repressione fascista. Conclusa la cerimonia, l'Istituto storico grossetano della Resistenza e dell'età contemporanea ha annunciato l'inclusione della "Casa della Memoria al Futuro" nella rete dei Paesaggi della Memoria. Questo memoriale, dedicato ai martiri d’Istia, entra a far parte di una significativa rete nazionale che promuove il dialogo e le attività di approfondimento e formazione tra musei e luoghi di memoria dell'Antifascismo, della Deportazione, della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e della Liberazione in Italia.

"Il sacrificio di quei giovani deve rappresentare un monito per il presente e il futuro: la pace e la democrazia non sono conquiste scontate, ma valori da proteggere e promuovere quotidianamente - ha dichiarato Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto -. Oggi, più che mai, di fronte ai conflitti che insanguinano diverse parti del mondo e alle tensioni internazionali che minacciano la stabilità geopolitica, sentiamo il dovere di ribadire che la pace non è un dato acquisito, ma un obiettivo da costruire insieme, con consapevolezza, memoria e impegno quotidiano."

"Nella stanza del sindaco - ricordano il primo cittadino di Grosseto, Vivarelli Colonna e l’assessore all’Istruzione Angela Amante - è presente la lavagna che la madre dei fratelli Matteini donò al giornalista Gino Bernardini. Egli la lasciò al primo cittadino affinché la custodisse come monito per chi si sarebbe seduto dietro quella scrivania, in rappresentanza dell'intera comunità. Un messaggio colmo d’amore da una madre, alla quale fu negato di vedere i propri figli prima che fossero trucidati. Dobbiamo mantenere viva la memoria di quel simbolo di inesauribile umanità, tenerezza e dolore."

"Sono trascorsi 81 anni dall'eccidio - ha commentato il sindaco di Cinigiano, Luciano Monaci - e oggi, più che mai, si riapre una profonda ferita, mai sanata, nella nostra comunità; ferita che suscita indignazione e condanna della guerra e di tutte quelle forme di repressione attuali, capaci di destabilizzare la democrazia e la pace."

"Commemorare per non dimenticare, non dimenticare per non permettere a nessuno di confondere il bianco con il nero, il bene e il male, in un unico grigio tipico dell'oblio - aggiunge il sindaco di Magliano in Toscana, Gabriele Fusini -. Ma commemorare anche per far tesoro di ciò che la storia insegna. Limitarsi a ritrovarci qui ogni anno, solo per ripetere le stesse cose, non rende onore alle vittime né alla storia. Ogni giorno e con ogni gesto quotidiano dovremmo dimostrare di avere interiorizzato i valori di solidarietà e libertà reciproca della Resistenza. Dare un senso a ciò che facciamo, che sia testimonianza della reale volontà di cambiare un mondo ancora devastato dalle guerre. Forse è un’utopia, anzi sicuramente lo è, ma la rassegnazione a rimanere spettatori è peggiore del sogno di cambiare le cose partendo dal rispetto quotidiano del prossimo."

Per l'ANPI, la commemorazione di Maiano Lavacchio è la prima di una serie di iniziative per rendere omaggio all'80° anniversario della Liberazione dell'Italia dall'oppressione nazi-fascista. Queste proseguiranno il 25 aprile e oltre. "L'Italia e la sua Costituzione - dichiara Giulio Balocchi, presidente del Comitato provinciale Anpi “Norma Parenti” - si basano sui principi dell'antifascismo e della democrazia, e continueremo a opporci a ogni tentativo di riscrivere la storia e di glorificare sia chi ne è stato protagonista, sia chi è nostalgico del regime totalitario del Ventennio."

"Quella dei ‘martiri d’Istia’ è solo una delle tante stragi di civili in Toscana, ma certamente una di quelle che ha lasciato un segno più profondo di dolore nella memoria collettiva grossetana - conclude Ilaria Cansella, direttrice dell'Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea, ente responsabile del memoriale della Casa della Memoria al Futuro - per la giovane età delle vittime e l’immagine della loro innocenza (undici ‘agnelli’ furono definiti). Già dal 1945, dunque, Maiano Lavacchio si trasformò in simbolo delle colpe del fascismo. A oltre ottant’anni di distanza, la memoria e la storia di quanto accaduto rimangono come patrimonio collettivo della comunità maremmana, da tutelare e diffondere al fine di promuovere la costruzione di una coscienza storica e civile."

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie