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Grosseto

Giornata Nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari, Pasqualini: " Necessità di azioni concrete"

Giulia Biagi

11 Marzo 2025, 11:01

Giornata Nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari, Pasqualini: " Necessità di azioni concrete"

La Giornata Nazionale di Educazione e Prevenzione contro la Violenza nei Confronti degli Operatori Sanitari quest'anno coincide con un altro grave episodio: un'infermiera è stata aggredita nel Pronto Soccorso dell'Ospedale Misericordia da un giovane paziente, in seguito denunciato a piede libero.

"Certo, non era necessario quest'ultimo gravissimo atto di violenza. -  afferma Paola Pasqualini, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Grosseto - Questo evento ci ricorda quanto il fenomeno sia ormai una vera emergenza sociale. Gli operatori sanitari sono sempre più vulnerabili, particolarmente colpiti da aggressioni, sia verbali che fisiche, durante i turni notturni, ma anche nei Pronto Soccorso e nelle corsie ospedaliere. Chi si prende cura della salute pubblica viene troppo spesso accusato dei malfunzionamenti o ritardi del Servizio Sanitario Nazionale, generando un crescente clima di sfiducia verso una professione che sta perdendo autorevolezza."

Questo porta a conseguenze inaccettabili. "È inconcepibile che un medico o un infermiere debbano temere per la propria incolumità sul posto di lavoro. - continua la dottoressa Pasqualini - Ogni atto di violenza, che sia fisico o verbale, è una ferita non solo per il singolo, ma per l'intero sistema sanitario, che rischia di vedere compromessa la fiducia e l'autorevolezza agli occhi della comunità. Non possiamo permettere che ciò accada. È necessaria un'azione strutturale che garantisca maggiore sicurezza: valutiamo positivamente l'introduzione di nuovi strumenti normativi, come l'arresto in flagranza differita, pur riconoscendo che non sempre è applicabile. Aggiungo che la formazione degli operatori sanitari attraverso corsi antiviolenza è altrettanto un passo positivo. Guardiamo con speranza all'intenzione del nuovo direttore generale, Marco Torre, di esplorare ulteriori misure per combattere il fenomeno. È tempo di agire rapidamente. Come sosteniamo da tempo, è necessario rafforzare i presidi delle Forze dell'Ordine e installare sistemi di sorveglianza più efficaci."

Tuttavia, questi provvedimenti potrebbero non essere sufficienti. "La presenza delle Forze dell'Ordine deve essere accompagnata da un profondo cambiamento culturale, che restituisca dignità alla professione e ristabilisca un rapporto di fiducia tra cittadini e operatori sanitari. Diventa essenziale sensibilizzare la popolazione sull'importanza del lavoro di medici e infermieri, contrastando la tendenza a vederli come responsabili delle inefficienze del sistema. E la formazione degli operatori nel gestire situazioni di tensione e prevenire conflitti è un tassello cruciale in una strategia più ampia contro la violenza. Non possiamo più rimandare: la tutela degli operatori sanitari deve diventare una priorità, non solo per il bene di chi lavora negli ospedali, ma per l'intera comunità. Proteggere chi cura significa proteggere il diritto alla salute di tutti noi". - Conclude Paola Pasqualini.

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