IL CASO
L'annuncio dell'appartamento in affitto è ancora regolarmente pubblicato su uno dei portali italiani più celebri, con tanto di numero di telefono (che ora però risulta irraggiungibile). È in via Mazzini, nel pieno centro storico di Grosseto: 60 metri quadrati su due livelli, 3 locali, 2 bagni. Guardando le foto, l'appartamento è davvero bellissimo. L'affitto? Settecento euro al mese. Un vero affare. "Per contratto di locazione – si precisa in coda all'annuncio – si richiedono garanzie e cauzioni, si prega di contattare solo se in grado di adempiere alle richieste". Parole che oggi vanno oltre la beffa. Sì, perché quell'appartamento è uno degli alloggi utilizzati nella "truffa degli agenti immobiliari" che da mesi indigna Grosseto. Un caso prima circoscritto tra la rabbia di coloro che si sono ritrovati "alleggeriti" di migliaia di euro e poi esploso da quando "Le iene" di Italia1 – su segnalazione di una coppia grossetana truffata – hanno trasmesso un servizio. Dove si riconoscono benissimo i due "protagonisti". Sempre gli stessi.

I truffati sono decine. Tra questi, alcuni raccontano la loro storia al Corriere di Maremma. Nicola e Juliana aspettano un bambino, che nascerà a marzo, e lei ha un'altra figlia di 7 anni. Per questo cercano una casa più grande. E quando vedono quell'annuncio di un appartamento in affitto in via Puglia pensano proprio che faccia al caso loro. Chiamano, e subito qualcosa va storto. La casa in via Puglia non è più disponibile, ma ce n'è un'altra in via Podgora. E vanno a vederla, accompagnati dall'agente immobiliare e dalla sua "collaboratrice". Quella casa però è un disastro – tra disordine, sporcizia e muri scrostati – ma niente paura, ce n'è un'altra ancora in via Inghilterra. "Non ci piacque molto – raccontano – ma aveva tre camere e comunque andava bene. La proprietaria dell'immobile che ci accolse ci disse che era troppo grande per lei, dopo la morte del marito, e che era contenta di affittarla a una bella famiglia come noi. Abbiamo poi scoperto che era la madre dell'agente immobiliare. L'affitto era di 700 euro al mese, per bloccarla ci hanno chiesto due mensilità: 1.400 euro a deposito come caparra. Ci è stata fatta firmare una proposta di locazione, inviata per mail dalla sua collaboratrice: all'apparenza tutto regolare, si comportavano proprio come professionisti e in effetti lui lo è perché ha fatto per anni questo mestiere in un'agenzia e lo conoscevo. Poi ci sono stati chiesti altri 700 euro con bonifico istantaneo. E non solo: ha chiesto anche un ulteriore compenso per la sua mediazione, pari al 15% del canone annuo, 1.260 euro". I campanelli d'allarme cominciano a moltiplicarsi. Ma Nicola e Juliana vanno avanti.

Da sinistra: Juliana, Nicola, Roberta
"Voleva tutti i soldi prima della firma del contratto, inviandoci una fattura proforma, dicendoci che altrimenti avremmo perso la casa e anche il denaro già versato – ricordano – e noi chiaramente ci siamo rifiutati. Da lì ha cominciato a inviare messaggi anche pesanti. È pure venuto sotto casa mia, evidentemente alterato e fuori controllo, per discutere della situazione. Gli abbiamo ripetuto che avremmo fatto il bonifico solo alla firma del contratto. Poi è sparito. Nel giorno in cui saremmo dovuti entrare in casa, il 15 ottobre scorso, ci presentiamo all'appartamento e troviamo la madre: al citofono finge di essere la sorella e sostiene di non sapere dove fosse il figlio. Da lì abbiamo preso coscienza della truffa e dai social abbiamo scoperto di non essere gli unici a Grosseto. Abbiamo incaricato un avvocato di sporgere denuncia e ho deciso di contattare Le iene. Adesso abbiamo trovato un'altra casa ma aspettiamo giustizia".

Roberta è stata una delle prime vittime della truffa. Tutto è cominciato nell'aprile scorso. "Io e mia sorella – racconta – avevamo deciso di mettere in vendita una casa di nostra proprietà e abbiamo deciso di rivolgerci a quell'agente immobiliare perché già in passato la nostra famiglia aveva avuto a che fare con lui per diverse compravendite. Tutte andate a buon fine, perché lui comunque era un ottimo agente immobiliare e lavorava in una nota agenzia di Grosseto. In poco tempo ci ha trovato un compratore, con una buona proposta che abbiamo accettato. Prima della firma della proposta d'acquisto, però, l'agente immobiliare mi aveva chiesto 4mila euro, il suo compenso, da versare entro la sera stessa. Io mi sono rifiutata categoricamente, perché di solito non si fa. Nel giorno della firma della proposta d'acquisto si è presentata l'acquirente, che poi avremmo scoperto essere la sua collaboratrice, che si è impegnata a versare entro 5 giorni 2mila euro di caparra. Quel giorno diamo 2mila euro in contanti all'agente. Poi è sparito, ci ha richiamato e ci ha chiesto 350 euro per la registrazione. Gli abbiamo fatto notare che è a carico di chi compra. Lui si è alterato e da lì abbiamo cominciato a capire che qualcosa non andava. Lui è sparito di nuovo, così siamo andati a chiedere spiegazioni nella sua ex agenzia: ci hanno detto che eravamo stati truffati e che a loro risultavano anche altri casi. Abbiamo scoperto tutto e tramite il nostro avvocato abbiamo tentato di contattarli. Inutilmente. Siamo in tanti ad aver perso soldi e fa rabbia sapere che hanno continuato a truffare la gente fino a pochi giorni fa. Tanti sapevano e non hanno fatto niente".

Thelma e Juliana
Anche Thelma conosceva il suo (futuro) truffatore. Ma per un altro beffardo motivo. "L'ho conosciuto tre anni fa – racconta – perché era un cliente abituale della mia gelateria, veniva con la sua compagna-collaboratrice. Io cercavo una casa in affitto vicina al mio negozio e avevo visto su un sito l'annuncio di un quadrilocale di 90 metri quadrati in via Puglia e 550 euro al mese. Ho chiamato e mi ha risposto la donna che lo accompagnava, mi ha riconosciuta e mi ha detto che mi avrebbe fatta ricontattare da lui. Così mi ha richiamata e siamo subito andati a vedere l'appartamento, c'era anche mia sorella e ho fatto un video. Mi ha detto che aveva lasciato l'agenzia dove lavorava e che si stava riorganizzando per mettersi in proprio, che in quella casa ci abitava lui ma la voleva lasciare per trasferirsi in un alloggio più grande dove ricavare anche uno spazio per lavorare. A me andava bene. Mi ha chiesto subito un bonifico da 1.300 euro e si è arrabbiato perché era ordinario e non istantaneo. Così gliene ho fatto uno istantaneo da 650 euro. E da lì ho cominciato a sospettare del suo comportamento, anche perché mi ha fatto versare la somma sulla Postepay della sua compagna. Quando si è mostrato offeso che non mi fidassi, gli ho proposto di restituirmi i soldi e che avremmo annullato tutto senza problemi: si è rifiutato, sostenendo che avevo firmato una proposta d'affitto che sarebbe decaduta in tre giorni. Poi è sparito e quando è ricomparso ha minacciato di denunciarmi, dicendo che avevo perso casa e soldi. Io ero comunque ancora disposta ad affittare l'appartamento, visto che avevo pagato. La situazione è degenerata, ha cominciato a inviarmi messaggi minatori pesantissimi. Finché ho letto un articolo con la denuncia di una ragazza che metteva in guardia contro i truffatori degli affitti: l'ho contattata su Facebook, ho scoperto che anch'io ero una delle tante". E l'agente immobiliare non compra più il gelato da Thelma.
(Videoservizio di Andrea Burgio)
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