25 aprile, Calì: 'Atteggiamento manipolatorio della Palazzoli, il sindaco venga in piazza'

Grosseto, Calì interviene sul caso 25 aprile e prende le distanze dalle affermazioni della Palazzoli

di Alessandro Tornitore   pubblicato il 24-04-2024

calì pagliarulo

Luciano G. Calì, presidente del Comitato Provinciale "Norma Parenti" dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia risponde con una lettera aperta alle polemiche sulla Festa della Liberazione a Grosseto, scatenate da alcune dichiarazioni della sezione Palazzoli dell'Anpi che invitavano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna a non presentarsi alle celebrazioni del 25 aprile in piazza Dante.

"Siamo giunti alla settantanovesima celebrazione del 25 Aprile e della Liberazione d'Italia, storicamente festeggiata anche in Maremma attraverso il doveroso impegno dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e di tutto il tavolo istituzionale che comprende anche il Comune capoluogo e la Provincia di Grosseto. In una co-organizzazione non è mai democratico pensare di escludere o silenziare gli altri componenti. Si tratta di rispetto delle Istituzioni che rappresentano la totalità delle cittadine e dei cittadini della nostra comunità. Tuttavia il gruppo dirigente di una Sezione, una articolazione locale del Comitato Provinciale Norma Parenti che in Maremma conta quindici tra Sezioni e Circoli territoriali, ha esposto a mezzo stampa la propria linea che annuncia di trasformare una giornata di festa democratica e popolare in una contestazione contro "il sindaco e l'attuale amministrazione del Comune di Grosseto" intimando loro di "non [...] partecipare, in quanto - come dice il Presidente nazionale dell'Anpi - le istituzioni hanno il dovere di onorare e preservare la memoria del sacrificio delle antifasciste, degli antifascisti, delle partigiane, dei partigiani e di tutte le vittime del nazifascismo". Si tratta di un atteggiamento manipolatorio della realtà atto ad influenzare, maldestramente, una parte dell'opinione pubblica che non è a conoscenza dei fatti o della vita organizzativa dell'Anpi, comunità da sempre rispettosa della pluralità di pensiero al suo interno, ma altrettanto rispettosa delle deliberazioni che vengono assunte attraverso i lavori del Comitato Nazionale e del Comitato Provinciale che impegnano i dirigenti di tutti i livelli territoriali ad una doverosa osservanza e coerenza di azione".

"Non può dunque essere accettabile il tentativo, puerile, di utilizzare il nome o il riferimento al presidente nazionale Pagliarulo per provare a dare copertura a comportamenti ed intenzioni che hanno natura politica e strettamente personale. In democrazia le regole scelte da una comunità sono a tutela di tutti, a partire da quelle impresse con il sangue delle partigiane e dei partigiani nella Carta Costituzionale, figlia della Liberazione dall'occupazione nazifascista, che l'Anpi quotidianamente si impegna a difendere ed applicare interamente. In democrazia, da sempre, chi decide di non rispettare le regole di una comunità si pone per scelta personale fuori, e non al di sopra della stessa. E queste sono le parole di due grandi dirigenti nazionali dell'Anpi, Luciano Guerzoni e Carlo Smuraglia, sinceri democratici che hanno sempre tutelato l'integrità e l'autonomia di quella che amavano ricordare essere una "Istituzione tra le Istituzioni". Chiariti definitivamente questi aspetti, invitiamo pertanto il sindaco della Città di Grosseto a non essere tentato da un pretestuoso disimpegno, poiché la presenza nelle piazze nella giornata del 25 Aprile è essa stessa la cartina al tornasole di una autentica adesione ai valori costituzionali antifascisti su cui si presta giuramento all'inizio del proprio incarico. La piazza, un tempo agorà, è infatti il luogo in cui è nato il concetto stesso di democrazia. Ed è di fondamentale importanza ricordare a tutti, amministratori compresi, che il confronto diretto con la cittadinanza durante una sana e partecipata festa di popolo rappresenta sempre un salutare bagno di realtà".