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Castiglione della Pescaia, i carabinieri maremmani decisivi nell'operazione Family&Friends

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Nell'ambito dell'operazione sarda "Family&Friends" sono finiti in manette 40 presunti appartenenti a un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti. Due si trovavano a Castiglione della Pescaia, in Maremma, e sono stati raggiunti dai carabinieri che hanno proceduto all'arresto.
L'operazione denominata "Family & Friends", che ha portato nelle prime ore di questa mattina all'esecuzione di un'ordinanza cautelare con l'impiego di oltre 300 carabinieri nelle città di Quartu Sant'Elena (Ca), Cagliari, Sassari e Nuoro, oltre che in diverse città della penisola, tra Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Abruzzo, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo sardo, ha consentito di acquisire gravi indizi dell'esistenza di un articolato sodalizio criminale dedito al traffico anche internazionale di sostanze stupefacenti di vario tipo.
In base agli elementi finora raccolti e fatti salvi gli esiti del giudizio, l'Autorità giudiziaria di Cagliari ha emesso 40 provvedimenti restrittivi, di cui 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 17 di arresti domiciliari. Infatti, la magistratura procedente ha ritenuto di contestare ai destinatari della misura il delitto di cui all'art.73 nonché, a gran parte di loro, anche quello di cui all'art.74 del DPR 309/90, ossia detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. È stato ritenuto che l'organizzazione fosse in grado di reperire ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (prevalentemente hashish e cocaina) e curarne la commercializzazione nelle province di Cagliari e Sassari, avvalendosi di una fitta rete di trafficanti e spacciatori che provvedevano alla capillare distribuzione nei rispettivi mercati locali. Si tratterebbe dunque ? in sintesi ? di un sodalizio collegato ad altri gruppi criminali (di nazionalità spagnola e albanese), costituenti canali di rifornimento in grado di assicurare approvvigionamenti di droga mediante un collaudato sistema di trasporto, basato su spedizioni internazionali e sulla collaborazione di insospettabili corrieri, reclutati di volta in volta con il massimo riserbo sulla loro identità, che non veniva rivelata neppure ai destinatari, così da scongiurare ogni fuga di notizie, anche involontaria, tale da poter portare alla loro individuazione durante il trasporto.
Gli elementi finora acquisiti nel corso delle indagini preliminari, ancora da sottoporre al vaglio del giudizio, rivelerebbero quindi l'esistenza di una struttura stabile, costituita allo scopo di commettere delitti inerenti al traffico di hashish e cocaina con consolidati rapporti tra gli indagati, connessi al traffico di stupefacenti, caratterizzati da modalità stereotipate e collaudate di comunicazione: limitare all'essenziale i contatti telefonici, durante i quali utilizzare espressioni in codice, secondo linguaggi convenzionali, che permettessero di scambiare agevolmente ogni informazione relativa ai loro traffici, ma privilegiando sempre gli incontri di persona, ritenuti più sicuri e riservati, durante i quali poter parlare senza filtri, come emerge dalle intercettazioni ambientali. In conclusione, l'odierna operazione coordinata dalla DDA di Cagliari interviene efficacemente su un fenomeno, quello dello spaccio delle sostanze stupefacenti in Sardegna, che non è solo terra di produzione ? come testimoniano le numerose piantagioni rinvenute in questi anni ? ma è anche un importante crocevia per le rotte europee dello smercio di droga, sempre più dinamico e per questo difficile da intercettare.