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IL CASO

"Fascisti!" in Consiglio comunale: "Inaccettabile, Stella si dimetta". "No, visione parziale dei fatti"

Gli interventi del consigliere regionale Minucci, del consigliere comunale Manni (Gruppo misto) e di FdI Follonica

Roberto Bata

29 Novembre 2025, 14:12

"Fascisti!" in Consiglio comunale: "Inaccettabile, dimissioni subito". "No, visione parziale dei fatti"

La minoranza lascia la seduta del Consiglio comunale di Follonica

Ha scatenato – comprensibilmente – bagarre tra le varie fazioni politiche il grido "Fascisti!" lanciato all'indirizzo della maggioranza dalla consigliera comunale Francesca Stella (Partito Democratico) prima di lasciare la sala consiliare durante la seduta di venerdì 28 novembre a Follonica. 
"Inaccettabile e incompatibile con il ruolo istituzionale che ricopre – dichiara il consigliere regionale Luca Minucci (FdI) –. Un’offesa gratuita alla maggioranza e un atto di totale mancanza di rispetto nei confronti dei dipendenti comunali presenti, colpevoli unicamente di aver espresso un parere tecnico. Pieno sostegno al sindaco Matteo Buoncristiani, che ha ricostruito con trasparenza la dinamica dei fatti e ha difeso l’integrità dell’istituzione. Il suo intervento è stato necessario e doveroso, a tutela di un clima amministrativo che deve restare civile e rispettoso. Colpisce, tuttavia, il silenzio imbarazzante del Partito Democratico: reattività straordinaria quando si tratta di puntare il dito contro gli altri, ma improvvisamente assente quando gli atti indecorosi arrivano dalla propria parte politica. Per coerenza, e per rispetto delle istituzioni, ci aspettiamo che il segretario Termine dimostri la stessa velocità e la stessa indignazione chiedendo le dimissioni immediate della consigliera Stella, che oggi ha dimostrato di non essere in grado di partecipare responsabilmente a un’assemblea democratica. La violenza verbale, l’intolleranza e il disprezzo verso i funzionari pubblici non possono essere normalizzati.
A questi ultimi va la nostra totale solidarietà. Le istituzioni non sono un palcoscenico per sceneggiate: sono il luogo del rispetto e del confronto serio. Chi non è in grado di mantenere questo livello di responsabilità, ne tragga le conseguenze». 

 

I banchi vuoti della minoranza di centrosinistra

"Il dibattito che si è acceso in Consiglio comunale – interviene il consigliere comunale Giacomo Manni (Gruppo misto) – merita di essere spiegato con chiarezza ai cittadini, perché chi non era presente rischia di non capire quale fosse il vero nodo della discussione. L’oggetto del contendere non erano posizioni politiche contrapposte, ma la correttezza procedurale con cui la maggioranza ha portato in aula alcune delibere. La variazione di bilancio, atto propedeutico e fondamentale, non è stata trattata in Commissione consiliare per assenza del numero legaleDi conseguenza, non potevano essere correttamente discusse neppure le altre delibere collegate. Il passaggio preliminare in connessione è previsto dal Regolamento del Consiglio comunale e dalle normali prassi istituzionali: la maggioranza, però, non si è presentata o non ha garantito il numero legale in più convocazioni, quali la Conferenza dei capogruppo dove il numero legale è stato mantenuto dall’opposizione e in occasione della commissione consiliare propedeutica alla trattazione della variazione di bilancio, compromettendo proprio quel lavoro preparatorio che serve a evitare tensioni e fraintendimenti. Chi governa ha l’onore delle scelte, ma anche l’onere della responsabilità e della tenuta, che in questa occasione non è stata esercitata. Per questa ragione, prima dell’inizio della discussione, esprimendo le mie osservazioni e motivazioni, sono uscito dall'aula consiliare nel pieno rispetto del mandato attribuitomi dai cittadini e del regolamento che disciplina le procedure istituzionali".



"Proprio perché rispetto profondamente il ruolo che ricopro – prosegue Manni – sento anche il dovere di dirlo con chiarezza: la sala consiliare richiede un comportamento all’altezza del luogo che rappresenta. In Consiglio si può, anzi si deve, discutere nel merito anche con forza, ma non si deve mai scendere in toni o atteggiamenti che travalicano la correttezza istituzionale. Quel luogo non può essere trasformato in un’arena: ha una sua sacralità istituzionale e una sua funzione  fondamentale di indirizzo e di controllo, che vanno tutelate e rispettate sempre, da tutti. Per questo non accetto che, nel comunicato del sindaco, tutta l’opposizione sia stata trattata come un unico corpo indistinto: io non ho pronunciato né condiviso alcuna delle espressioni riportate e non possono essere attribuiti a me comportamenti che non mi appartengono. Lo dico per rispetto dell’istituzione, della città e della mia stessa dignità personale di consigliere comunale, che in questi anni ha sempre mantenuto un comportamento equilibrato e rispettoso. Ritengo opportuno che il sindaco eviti generalizzazioni che rischiano di creare disinformazione, chiarendo le diverse posizioni e responsabilità. La città merita trasparenza, non confusione". 



"In Consiglio comunale – è l'intervento degli esponenti di Fratelli d'Italia di Follonica – abbiamo assistito all’ennesima scena indecorosa messa in atto dal centrosinistra unito. Le opposizioni hanno abbandonato l’aula rifiutandosi di discutere il bilancio, appellandosi alla pretestuosa scusa che la commissione del giorno precedente non avrebbe concluso i lavori. Una motivazione falsa: la commissione Bilancio ha lavorato a lungo, punto per punto, fino a quando un consigliere di maggioranza ha dovuto assentarsi per ragioni personali. È stato allora che il centrosinistra ha fatto mancare volontariamente il numero legale, facendo saltare la seduta. Ma ciò che è accaduto in Consiglio comunale va ben oltre la normale dialettica politica. La consigliera del Partito Democratico Francesca Stella, da anni autoproclamatasi paladina del rispetto istituzionale, si è resa protagonista di una gravissima aggressione verbale contro la vicesegretaria Mauri e la dirigente Gregucci, professioniste serie che lavorano per tutti i cittadini. Prima ha inveito contro la vicesegretaria intimandole di vergognarsi, poi, uscendo dall’aula, ha gridato verso la maggioranza e verso gli stessi uffici comunali: Fascisti!. Un’accusa infamante, violenta, utilizzata come clava quando mancano gli argomenti. Un gesto di inaudita gravità, soprattutto da parte di chi da anni pretende di impartire lezioni di civiltà e pretende scuse per molto meno. A rendere il tutto ancora più paradossale, la circostanza che nella stessa seduta la consigliera Giorgieri, collega di Stella, avesse iniziato le comunicazioni lamentando un presunto episodio di violenza verbale accaduto a Manciano. Evidentemente, la condanna vale solo quando fa comodo: le lezioni morali non sono credibili quando nella stessa seduta si urla fascisti contro le istituzioni. Condanniamo senza esitazioni questo comportamento indegno, non accettiamo lezioni da chi insulta dirigenti pubblici e fugge dall’aula. La città ha visto, ha sentito e saprà giudicare. Noi continueremo a lavorare con serietà, numeri, fatti e rispetto delle regole. Loro continuino pure con urla, abbandoni e teatro politico. Follonica merita molto di più".

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