POLITICA
Daniela Castiglione e Antonfrancesco Vivarelli Colonna
L'intenzione dell'Amministrazione comunale di Grosseto di intitolare un'area verde della città – tra viale Porciatti e il parcheggio degli Arcieri – a Giovanni Gentile diventa un caso. Su fronti opposti si pongono Daniela Castiglione, candidata al Consiglio regionale della Toscana per il Movimento 5 Stelle, e il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna con la consigliera Simonetta Baccetti (Fratelli d'Italia).
"Giovanni Gentile – ricorda Daniela Castiglione – è il filosofo universalmente ritenuto con Benito Mussolini l'ideologo del fascismo. Dopo il francobollo commemorativo emesso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, ancora una volta Fratelli d'Italia, gruppo consiliare da cui proviene la proposta, non perde l'occasione di mostrare le proprie priorità, ovvero provare a far passare sotto silenzio l'ennesimo tentativo di riabilitare personaggi profondamente compromessi con la dittatura fascista e con il Regime antidemocratico, liberticida, oppressivo ed assassino di Mussolini. Ed anche questa volta il maldestro tentativo avviene, come fu per via Almirante, affiancando contemporaneamente l'intitolazione a quelle di personalità che invece hanno dato lustro alla nostra città e all'intera Maremma, in questo caso all'antifascista, partigiano e grande artista a tutto tondo, Lucio Parigi, che riceverà una lapide commemorativa. Nel 1925 Giovanni Gentile fu l'autore del Manifesto degli intellettuali fascisti, poi promotore già dal 1929 dell'istituzione dell'obbligo del giuramento di fedeltà al fascismo da parte dei docenti universitari. E alla caduta del Regime, nonostante la Resistenza all'occupazione nazifascista da parte delle italiane e degli italiani fosse già in corso, arrivò a sostenere la chiamata alle armi e la coscrizione militare dei giovani nell'esercito della Rsi a cui non esitò a giurare fedeltà per seguire fino all'ultimo Mussolini. Ecco dunque, in poche righe, chi è stato Giovanni Gentile: il filosofo organico al Regime fascista, che ha fornito al duce buona parte degli strumenti, parole, linguaggio, substrato culturale, di cui aveva necessità per riempire di contenuti una propaganda di guerra, permeata di sangue e di distruzione. È davvero questa l'intitolazione o l'azione amministrativa di cui le cittadine e i cittadini di Grosseto sentono l'esigenza? Chi ha a cuore i valori della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, non può che vedere la volontà di manipolare la storia e giungere a parificare vittime e oppressori. Attraverso l'articolo 121 della Costituzione, che consente l'iniziativa legislativa anche ai Consigli regionali che possono formulare e presentare proposte di legge alle Camere, se eletta proporrò un'iniziativa di legge per fermare lo scempio della memoria interrompendo l'intitolazione di strade, piazze e altri luoghi o edifici pubblici ad esponenti del fascismo, e in particolare a coloro che hanno ricoperto ruoli dirigenziali nel Partito Nazionale Fascista o cariche politiche durante il Regime o nella Repubblica Sociale Italiana. Con la speranza, naturalmente, che la proposta possa trovare ampia condivisione tra tutte le forze politiche progressiste all'interno del nuovo Consiglio Regionale".
La risposta del sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e della consigliera Simonetta Baccetti di Fratelli d'Italia: "Ancora una volta la sinistra mostra di non avere argomenti sul presente e di rifugiarsi nel solito terreno sterile dell’ideologia. Mentre noi ci occupiamo di sicurezza, lavoro e sviluppo, loro trovano il tempo di indignarsi per una intitolazione a Giovanni Gentile, filosofo, pedagogista, padre della riforma della scuola italiana. Un gigante della cultura italiana ridotto, per pura convenienza politica, a bersaglio di una caccia alle streghe ideologica. Ma forse a Daniela Castiglione sfugge che in tutta Italia, da Roma a Firenze, da Pisa a Palermo, esistono vie, scuole e piazze dedicate a Gentile, e nessuno si sogna di gridare allo scandalo. Solo qui, a Grosseto, qualcuno pretende di rivedere la storia col bilancino della propaganda, dividendo il passato tra buoni e cattivi come in un fumetto. Noi diciamo basta a questa deriva revisionista che vuole cancellare la memoria nazionale in nome di un moralismo d’accatto. Chi rimuove, censura e pretende di riscrivere la storia, non la difende: la tradisce. Gentile non fu un 'gerarca', ma un pensatore, un intellettuale, un riformatore, stimato anche da chi la pensava in modo opposto. E se oggi la scuola italiana ha una struttura moderna, lo deve anche a lui. Ignorarlo o demonizzarlo è un insulto all’intelligenza, non un atto antifascista. Difendiamo con forza la libertà di pensiero, contro ogni tentativo di censura culturale mascherata da progresso. Questa sinistra che parla di 'memoria' in realtà ha paura della storia, perché sa di non potersi più imporre con i fatti, ma solo con le etichette. La verità è semplice: chi non ha idee per il futuro, si attacca ai fantasmi del passato. Noi invece continuiamo a lavorare per una Grosseto libera, colta, sicura e orgogliosa della propria identità".
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy