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POLITICA

Il ministro Giuli in visita al Museo archeologico e d'arte della Maremma

L'assessore alla Cultura, Agresti: "Un incontro che conferma il nostro ottimo lavoro"

Roberto Bata

17 Settembre 2025, 17:21

Il ministro Giuli in visita al Museo archeologico e d'arte della Maremma

Luca Agresti, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, Alessandro Giuli

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel pomeriggio di oggi – mercoledì 17 settembre – ha visitato il Museo archeologico e d’arte della Maremma, accompagnato anche dall’assessore alla Cultura, Luca Agresti.

“Siamo felici della visita del ministro – commenta Agresti –. Un incontro che conferma l’ottimo lavoro fatto da tutto il settore grossetano, un settore che in questi anni ha fatto rete, promosso un calendario sempre più coordinato e di alto livello e che è rientrato tra le dieci finaliste della Capitale della Cultura 2024”. Il ministro ha visitato la struttura museale diretta da Luca Giannini e che fino al 30 agosto ha ospitato la mostra “Giubileo 2025. La parola di Dio si fa arte”. “Grazie alla direzione e a tutto lo staff del Maam – continua Agresti – è possibile offrire ai grossetani e ai visitatori esposizioni di grandissimo livello che qualificano e valorizzano Grosseto e il suo centro storico". 

"Se siamo riusciti ad arrivare tra le dieci finaliste della Capitale della Cultura 2024 – prosegue il candidato di Forza Italia alle prossime elezioni Regionali – è perché vantiamo una squadra di professionisti, personale e strutture di altissimo livello che spaziano dalle realtà museali ai teatri, passando dall’osservatorio, dall’università e dalla biblioteca. La nostra amministrazione si è occupata del recupero degli spazi, come il ritorno nella storica sede di Palazzo Mazzini per la Chelliana, o la nascita del Museo Luzzetti, della Casa della musica e prossimamente del Museo del buttero ad Alberese. Ho voluto inoltre fortemente creare una rete di lavoro, capace di creare un’immagine coordinata dei vari soggetti che compongono il mondo culturale di Grosseto, di avere un calendario interno unico e che presto sarà consultabile anche dal pubblico. Una strategia che si è rivelata vincente e che voglio continuare a proporre anche in Toscana, favorendo la nascita di un Piano Marshall che riveda completamente l’intero settore della cultura regionale”.

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