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FOLLONICA

"Il sindaco ha nominato assessori Marrini e Droghini perché avevano minacciato di non votare il bilancio": minoranze all'attacco

Roberto Bata

24 Maggio 2025, 11:58

"Il sindaco ha nominato assessori Marrini e Droghini perché avevano minacciato di non votare il bilancio": minoranze all'attacco

Matteo Buoncristiani

La rivoluzione nella Giunta del sindaco Matteo Buoncristiani, dopo le dimissioni di Eleonora Goti e Stefano Boscaglia e le nomine di Sandro Marrini e Azzurra Droghini, scatena le minoranze.

"A un anno dall'insediamento – dichiarano i consiglieri Emanuele Betti, Francesco Ciompi, Mirjam Giorgieri, Andrea Pecorini e Francesca Stella – il sindaco di Follonica annuncia un rimpasto di giunta con l’enfasi di chi vuole farci credere che stia per iniziare una nuova era. In realtà, siamo di fronte all’ennesimo tentativo goffo di nascondere il disastro sotto il tappeto. Si cambiano due assessori e si fa finta che sia una scelta strategica, fisiologica, quasi virtuosa. Ma la verità è un’altra, e puzza di resa più che di rilancio. Ci raccontano che con l’ingresso di Azzurra Droghini e Sandro Marrini ci sarà “impulso e stimolo” all’azione amministrativa. Bene, ma quale azione? Fino ad ora, la città ha assistito a un’amministrazione immobile, senza visione, incapace di affrontare anche le questioni più elementari. Il sindaco ha governato con la stessa determinazione di chi aspetta che i problemi si risolvano da soli".

"Occorre però dire chiaramente la verità ai follonichesi: Droghini e Marrini non entrano in giunta per dare impulso all’azione, ma perché avevano posto il sindaco sotto scacco, minacciando di non votare il bilancio. Non si tratta di una scelta politica, ma di una resa: un ricatto accettato in piena regola. Due poltrone in cambio di due voti. E così si tiene insieme, a fatica, una maggioranza svuotata di senso e di coerenza. Droghini, che aveva pubblicamente accusato i dipendenti comunali di essere “politicamente orientati”, viene premiata anziché sanzionata. Un gesto che mina la credibilità del Comune e umilia il lavoro di chi ogni giorno tiene in piedi la macchina amministrativa".

"E ora chissà quali saranno i nuovi equilibri. La giunta si sposta chiaramente a destra, a trazione Fratelli d’Italia. La maschera civica è caduta. E se davvero a Marrini verranno assegnate deleghe cruciali come Lavori pubblici e Ambiente, sarà una sonora bocciatura per Baietti e Poggetti, che verrebbero messi da parte con un colpo di spugna. La rivoluzione promessa si rivela per quello che è: una resa ai giochi di potere, alle ambizioni personali e alla sopravvivenza a ogni costo. E mentre tutto questo accade, Follonica resta ferma con servizi che non funzionano, promesse rimangiate e miglioramenti promessi e mai pensati e messi in campo. E mentre la città affonda, si gioca a Risiko con le deleghe. Ma tranquilli: l’orchestra suona. Stonata, ma suona. E il sindaco fa finta di dirigere. Altro che rimpasto: qui servirebbe un commissariamento del buon senso. Più che cambiare gli assessori, cambiate chi guida questa nave alla deriva. Perché se il problema è il timoniere, non basta spostare i remi".

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