CATANIA (ITALPRESS) - La filiera della logistica e del trasporto merci si trova a convivere oggi con vincoli di breve periodo e dinamiche di lungo spesso divergenti. Tra i primi, dopo il rallentamento, forse fisiologico, dell'internazionalizzazione delle catene globali del valore e l'evento pandemico, hanno sempre più rilevanza i temi e gli eventi di geopolitica, che stanno ridisegnando le geografie delle relazioni economiche, facendo emergere blocchi a volte in forte contrapposizione tra loro. Eventi che assumono forme molto eterogenee, che vanno dalle politiche commerciali al ricorso alle armi, impattando la logistica non solo in modo diretto (rotte che si chiudono, altre che si intensificano), ma anche indiretto, rendendo tutto il funzionamento delle catene del valore molto più volatile e imprevedibile. Sempre tra le contingenze di breve periodo, ma con un segno che in prospettiva dovrebbe tradursi in positivo per la filiera, sono i tanti investimenti in essere, su scala globale, su infrastrutture di trasporto e fonti energetiche, che però fino al loro completamento continueranno a determinare strozzature nei processi logistici e ad aumentare il clima di incertezza. Sicuramente di tutt'altro segno invece le tendenze e le prospettive per la filiera, con l'idea di processi logistici sempre più integrati, multimodali, automatizzati e sostenibili per supportare la vita economica, ma non solo, dei prossimi decenni. In tale contesto, la Sicilia si trova ad affrontare sfide superiori a quelle di altri territori nazionali, ma con prospettive che potrebbero garantire un significativo contributo allo sviluppo dell'isola. Se, da un lato, il frammentato e poco diversificato tessuto produttivo siciliano e la fragilità socio-economica di parte della popolazione (emigrazione, limitato reddito disponibile) pongono limiti stringenti alla crescita della filiera logistica, dall'altro la posizione strategica dell'isola e i recenti investimenti nelle infrastrutture portuali fanno auspicare un ruolo di primo piano della Sicilia come hub internazionale al centro del Mediterraneo, in grado di generare risorse preziose per la crescita economica. Ruolo che già oggi l'isola ricopre per il traffico di navi tanker per il trasporto di fonti energetiche. Sono alcuni dei temi emersi dallo studio di Prometeia sulla filiera siciliana della logistica e del trasporto merci nel nuovo contesto geopolitico mondiale presentato da Andrea Dossena, Associate Partner, nel corso del Forum delle economie su Logistica e Trasporti, organizzato da UniCredit in collaborazione con Confindustria Catania e con la Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, che si è svolto oggi a Catania. "Il Forum delle Economie dedicato al settore dei Trasporti e della Logistica ha rappresentato un'occasione importante per fare un bilancio sui punti di forza e sulle esigenze delle realtà che operano in questo comparto, fortemente strategico per il nostro territorio. Una filiera che, nonostante lo scenario complesso, si dimostra resiliente e proattiva nell'investire in crescita, competitività e transizione tecnologica e sostenibile - ha affermato Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit -. La banca in Sicilia rinnova il suo impegno a fianco di queste imprese nel loro percorso di evoluzione, anzitutto attraverso il credito, primario abilitatore della trasformazione, ma anche facendo leva su iniziative mirate a potenziare il sistema produttivo in termini di consapevolezza, competenze e network". Il Forum è stato aperto dagli interventi di Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit Antonino Belcuore, Commissario Straordinario della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, e Marco Causarano, Presidente Piccola Industria Confindustria Catania. Dopo la presentazione dello studio di Prometeia si è svolta una tavola rotonda, moderata da Marco Romano, professore di Economia e Gestione delle Imprese dell'Università di Catania, nella quale sono intervenuti Lorena Nicosia, Co-owner DN Logistica, Nico Torrisi, Amministratore Delegato SAC, Riccardo Lentini, Direzione Infrastrutture e Pianificazione, Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, Salvatore Gangi, Presidente Sezione Trasporti e Concessionarie Confindustria Catania, Giovanni Arena, Presidente Gruppo VéGé e Amministratore Delegato del Gruppo Arena, Mauro Nicosia, Presidente Confetra Sicilia. A seguire è intervenuto Giuliano La Barbera, CEO e Founder Full Truck. La frammentazione della domanda potenziale di servizi logistici, intesa come dimensione media dei settori industriali e la distribuzione sul territorio di imprese e famiglie, frena le opportunità di efficientamento e ampliamento di scala delle imprese della logistica e del trasporto merci, che infatti evidenziano una fortissima presenza di imprese molto piccole: a fronte di quasi 6 mila imprese, pari al 7% del dato nazionale, il fatturato supera di poco i 4 miliardi di euro, solamente il 2,7% di quello complessivo italiano. Un contributo al rafforzamento del tessuto produttivo sta venendo dagli investimenti stranieri, in costante crescita negli ultimi anni e con aziende che, sebbene numericamente trascurabili (lo 0,6% del totale regionale), realizzano un quinto del fatturato. Inoltre, e a sostegno delle possibili opportunità di sviluppo, le imprese siciliane mettono in luce condizioni economico-finanziarie generalmente positive e, in più di un caso, superiori a quelle medie nazionali, in particolare nell'autotrasporto. Da sottolineare, inoltre, anche nei casi di maggiori difficoltà reddituali, una costante attività di investimento, segno della volontà di migliorare l'operatività delle aziende per riuscire ad agganciare maggiori quote di domanda potenziale e per stimolare la domanda del mercato attraverso l'offerta di servizi che vanno oltre il semplice trasporto e magazzinaggio delle merci. In questi e nei prossimi anni anche questa filiera dovrà affrontare le trasformazioni imposte da tecnologia e vincoli di politica ambientale. L'adozione di strumenti in grado di efficientare i processi logistici potrà contribuire a migliorare la qualità dei servizi offerti e la competitività delle imprese, così come la decarbonizzazione del parco circolante, non solo su gomma ma anche di quello navale, potrà offrire, a chi si muoverà prima in questa direzione, vantaggi rispetto alla concorrenza e maggiori opportunità di crescita, in particolare in tutte quelle fasi della filiera a ridosso del last mile, le consegne effettuate da corrieri e servizi postali a domicilio e più in generale all'interno della aree urbane. Gli sforzi delle imprese richiederanno, però, anche il supporto pubblico per l'adeguamento e, dove necessario, il potenziamento delle infrastrutture, sia quelle legate al trasporto primario (strade, ferrovie, porti e aeroporti), sia soprattutto quelle più strettamente legate alla logistica (interporti, nodi per l'intermodalità, reti telematiche a supporto delle tecnologie digitali). - Foto UniCredit - (ITALPRESS). xo1/sat/red 25-Nov-25 13:18
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