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Cronaca

Detenuti a Fontivegge e Monteluce con la giustizia riparativa

Il progetto Semi si Carità della Caritas entrerà nel vivo nel mese di settembre

Alessandro Antonini

01 Settembre 2025, 08:20

Detenuti a Fontivegge e Monteluce con la giustizia riparativa

L'incontro che si è tenuto nei mesi scorsi

Entrerà nel vivo nel mese di settembre il progetto Semi di carità, promosso dalla Caritas, che prevede l’avvio di due percorsi pilota nei quartieri di Monteluce e Fontivegge con la costruzione di modelli di giustizia riparativa da mettere a servizio delle comunità.
“Si tratta - spiega una nota della Caritas - di un percorso che inaugura una nuova fase per l'Umbria, ponendola sulla scia delle esperienze nazionali più avanzate nel campo della giustizia riparativa. Questo progetto getta le basi per un territorio più consapevole, equo e coeso, trasformando valori, principi e pratiche in opportunità concrete di crescita e rafforzando il senso di comunità”.
“La giustizia riparativa - aveva spiegato nel primo evento di presentazione del progetto il direttore della Caritas diocesana Marco Briziarelli - non è solo qualcosa di complementare alla giustizia retributiva, ma è un paradigma che ridefinisce il significato stesso di giustizia. Attraverso l’ascolto, il dialogo, l’incontro e la responsabilità condivisa è possibile trasformare la giustizia in un processo che non si limita a punire, ma che rigenera, riconnette e costruisce comunità più inclusive. È un’opportunità unica per il nostro territorio: un laboratorio di cambiamento culturale che pone al centro la responsabilità e la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti”.
E, proprio in questo senso, Semi di Carità, ha come obiettivi quelli di creare percorsi di inclusione sociale e lavorativa per persone detenute o ex detenute, sensibilizzare rispetto ai valori e alle pratiche di giustizia ristorativa, coinvolgere attivamente la comunità scolastica sulla giustizia riparativa e coinvolgere anche l’intera comunità nei processi di mitigazione dei conflitti e sviluppo della coesione sociale. Proprio in questo senso, il progetto prevede anche la creazione di un tavolo di coordinamento locale sul tema. In particolare, i progetti riguardanti i due quartieri di Perugia, prevedono la “costruzione di comunità più inclusive, solidali e consapevoli, attraverso l’ascolto attivo e il coinvolgimento diretto di cittadine, cittadini, istituzioni, associazioni, realtà commerciali”. Il progetto si sviluppa con il supporto di professionisti esperti e la partecipazione
attiva dei partner e delle comunità dei due quartieri coinvolti, con l’obiettivo di ascoltare i bisogni reali delle persone, valorizzare le esperienze e risorse del territorio e rafforzare i legami sociali. Proprio in quest’ottica, da fine settembre partiranno gli incontri nei quartieri.
In particolare, a Fontivegge si parte il 25 settembre e poi si proseguirà con cadenza settimanale a ottobre fino ad arrivare a un incontro finale il 7 novembre. Per quanto riguarda invece Monteluce, gli incontri renderanno il via il 29 settembre e proseguiranno a ottobre (6-13-20-24) per terminare infine a novembre (3 e 10). In altre zone d’Italia il progetto, è già strutturato e attivo per quanto riguarda i quartieri e le scuole. A Perugia ce n’è stato uno portato a termine lo scorso anno che era stato raccontato a dicembre durante un incontro in Caritas. Alfonso Dragone, referente dell’area progetti e fundraising della Caritas diocesana, aveva spiegato: “Il progetto ha permesso, tra l’altro, l’inserimento di due detenuti come operatori di due opere segno della Caritas diocesana, l’incontro con circa cento studenti di una scuola superiore, il percorso sia sulla giustizia riparativa che sulle misure alternative alle pene in comunità con insegnanti di religione, l’attività di sensibilizzazione-informazione di queste tematiche con i volontari dei Centri di ascolto parrocchiali e interparrocchiali in modo da determinare una capillarità e una cultura sulla giustizia riparativa a livello territoriale”.

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