Grosseto
Tribunale di Grosseto
Giustizia parziale. L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime soddisfazione per la condanna inflitta dal Tribunale di Grosseto a Salvatore Fais, riconosciuto colpevole di aver ucciso, scuoiato e appeso un lupo a un cartello stradale nel 2017. La sentenza, che prevede 7 mesi di reclusione e un risarcimento di 8.000 euro alle associazioni costituite parte civile, rappresenta un primo ma importante segnale di giustizia.
"Tuttavia, non possiamo ritenerci pienamente soddisfatti: la condanna, pur significativa, non è sufficiente a contrastare un fenomeno sempre più allarmante - fanno sapere -. In Italia, infatti, il bracconaggio ai danni dei lupi è una piaga costante. Si stima che ogni anno vengano uccisi oltre 300 lupi, spesso vittime di atti deliberati di avvelenamento o di campagne d’odio, ovviamente prive di basi scientifiche. Solo di recente, quattro lupi sono stati trovati avvelenati in Trentino - per non parlare di orsi e altra fauna- un evento che conferma la necessità di un impegno più incisivo nella tutela di questa specie. I lupi sono una componente fondamentale degli ecosistemi, regolano naturalmente le popolazioni di ungulati come i cinghiali e non rappresentano una minaccia, come invece certa propaganda vorrebbe far credere".
"È inaccettabile che il dibattito sulla loro presenza venga distorto da pressioni politiche e da timori infondati, anziché basarsi su dati scientifici e strategie di coesistenza efficaci. Secondo i dati del progetto Life Wolfalps risultano quasi azzerati gli attacchi per gli allevatori virtuosi che hanno lavorato per la prevenzione con - contemporaneamente - l'ausilio di cani, dissuasori e recinzioni - proseguono -. Per questo, chiediamo con forza: Pene più severe per i crimini contro la fauna selvatica, affinché gli atti di bracconaggio non restino impuniti o sanzionati con condanne irrisorie. Indagini sempre più approfondite, avvalendosi della medicina veterinaria forense per individuare e perseguire i responsabili di avvelenamenti e uccisioni. Un contrasto deciso alla disinformazione, promuovendo una gestione faunistica basata su evidenze scientifiche e non su strumentalizzazioni politiche. Basta a strumentali conflitti sociali ma sostegno e applicazione puntuale delle misure di prevenzione sopra descritte."
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