follonica e colline
Matteo Buoncristiani
Piombino in provincia di Grosseto, anzichè di Livorno. Fino a ieri era un'utopia ma presto potrebbe diventare realtà. Il video lanciato sui social dal sindaco di Piombino, Francesco Ferrari parla chiaro. E a lui ha già fatto risposta il sindaco di Follonica.
"Vogliamo Piombino nella provincia di Grosseto - dice il primo cittadino Francesco Ferrari - e per questo motivo avvieremo un procedimento amministrativo al fine di arrivare a questo risultato. I motivi sono molti, intanto ci lega un'affinità con Grosseto che non abbiamo con Livorno, ragioniamo nello stesso modo, abbiamo una mentalità e una cultura molto simili. E poi c'è una vicinanza geografica che è innegabile. In più, Piombino è una città industriale e con un porto che ha sempre vissuto all'ombra di Livorno per dinamiche di concorrenza. Allo stesso tempo, passare sotto la provincia di Grosseto potrebbe essere vantaggioso per entrambi. La provincia di Grosseto si troverebbe ad avere una città industriale su cui puntare per il rilancio economico".
A rispondere al sindaco di Piombino, è stato intanto il sindaco di Follonica Matteo Buoncristiani: "Con il sindaco di Piombino Francesco Ferrari c’è grande collaborazione, così come tra i due Comuni – la nostra Follonica e Piombino appunto – ci sono grandi affinità, sia guardando all’esistente che guardando ai progetti per il futuro. Per questo non mi stupisce affatto l’annuncio di Ferrari dell’inizio del procedimento amministrativo per portare il suo Comune nella provincia grossetana, ipotesi che mi era stata anticipata e che oggi vede il suo avvio, come ha dichiarato Ferrari. Auguro a Ferrari di raggiungere l’obiettivo. Se così dovesse essere siamo certi che l’ulteriore vicinanza si trasformerà in nuove opportunità in termini di economia, turismo, collegamenti, difesa della costa, sistema dei parchi e sanità. Su tutte queste materie a quel punto Follonica potrà avere maggiore voce in capitolo per quanto riguarda le scelte relative all’intero Golfo, tante delle quali al momento ci vedono esclusi (o comunque non del tutto coinvolti) per un mero criterio di confini territoriali".
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