Grosseto
I volontari Humanitas
I volontari della associazioni sono costretti a operare in condizioni spesso precarie, a volte dovute all'assenza di piccoli ma strategici interventi. Per questo interviene Anpas Humanitas Grosseto, che sottolinea ciò che servirebbe per offrire un servizio migliore all'ospedale Misericordia di Grosseto.
"Scrivo questa nota - spiega il presidente di Anpas Humanitas Grosseto, Christian Sensi - per sottoporre al direttore generale D'Urso e al management aziendale un problema che i nostri volontari riscontrano nel corso della loro attività di trasporto sociale e sanitario presso l'ospedale della Misericordia di Grosseto. Il punto di sosta dei mezzi individuato dall'Azienda sul retro del corpo principale, a ridosso dello scivolo di accesso al piano interrato dal quale si prendono gli ascensori per raggiungere i vari piani, è privo di qualunque riparo. Questo fa sì che nei mesi caldi sia i volontari che i pazienti che svolgono le manovre di ingresso e uscito dai mezzi per accedere all'ospedale, lo debbano fare sotto il sole cocente. In particolare, a essere più danneggiati sono proprio i volontari che attendono all'aria aperta di essere chiamati per andare a ritirare i pazienti, o di essere contattati dalla centrale per essere smistati in altre strutture. In inverno, invece, il problema uguale e contrario riguarda la mancanza di riparo dalle intemperie, per cui nei giorni di forte pioggia o grandine diventa sia pericoloso per i pazienti - persone anziane e disabili, pazienti oncologici e diallizzati - sia molto poco agevole per il nostro personale lavorare in condizioni di sicurezza. C’è poi un ulteriore problema che ci segnalano i nostri volontari, anche questo condiviso da quelli delle altre associazioni di volontariato che si occupano di trasporto sanitario e sociale. Si tratta della porta di accesso al piano interrato che è ad apertura manuale tradizionale, il che complica notevolmente il lavoro agli operatori che per entrare ed uscire devono continuamente aprire e chiudere la porta, oppure, se sono da soli, chiedere aiuto a qualcuno di passaggio. Problema che sarebbe facilmente risolvibile installando una porta automatica dotata di sensori fotoelettrici. Ci sorprende – conclude Sensi - che non sia mai stata presa in considerazione queste problematiche, di per sé stesse abbastanza evidenti. Ad ogni modo riteniamo i disagi siano facilmente superabili realizzando una pensilina di adeguate dimensioni, magari con sul tetto pannelli fotovoltaici, che consentano di riparare i mezzi e le persone che vanno e vengono continuamente. Così come di una porta ad apertura e chiusura automatica. Sono certo di interpretare un bisogno che è di tutte le associazioni di trasporto sanitario e sociale della nostra provincia che nei loro servizi fanno riferimento all'ospedale della Misericordia. Mi auguro che l’Azienda si farà carico celermente di trovare una soluzione al problema, rimanendo a disposizione per qualunque forma di collaborazione, insieme alle altre associazioni".
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